Recensione


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Tom’s Hardware dice la sua su Risen 2!

Tom’s Hardware ha riservato un occhio di riguardo per “Risen 2 Dark Water” dedicadogli un video personalizzato sul contenuto della Collector Edition, una videorecensione e infine una recensione cartacea esaminando i punti cardini del gioco.

Risen 2 è un gran gioco. Vasto, bello da vedere e da giocare, impegnativo ma molto appagante. Una volta superato il difficile impatto iniziale, il giocatore sarà assuefatto dall’esplorazione.
Risen 2 rompe nettamente con il passato, abbandonando il mondo fantasy in favore di un’ambientazione piratesca. Il nuovo gioco dei Piranha Bytes ci porta in un immaginario arcipelago caraibico, impregnato di grog e magia vudù. Più che al bucolico The Secret of Monkey Island, gli sviluppatori tedeschi si sono ispirati alla serie cinematografica “I pirati dei Caraibi”, con tanto di mostri marini, sciamani e continui scambi di battute sconce.


Ecco l’elenco dei punti cardine della recensione:

  1. Risen 2: Dark Waters, Gothic riparte da Capitan Sparrow
  2. Storia: un collegamento sfilacciato con il primo capitolo
  3. Giocabilità semplificata, ma rinnovata dalle armi da fuoco
  4. Esplorazione free roaming ai massimi livelli
  5. Sviluppo del personaggio: è una questione di soldi
  6. Bella grafica, buona longevità
  7. L’Isola del Tesoro, DLC con oggetto leggendario sgravato
  8. Conclusioni: un acquisto obbligato per gli appassionati di GDR

Voto della redazione: 8,5
Voto Metacritic: 7,3


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Recensione di Risen da PlayerInside.it

Il sito italiano di videogiochi PlayerInside.it ha recentemente pubblicato una interessante recensione di Risen, che qui riportiamo.

Se dovessimo giudicare Risen solo ed esclusivamente per l’esperienza di gioco, non riusciremmo in alcun modo ad utilizzare parole prive di entusiasmo. E’ passato molto tempo, ormai, da quando sul mercato non appariva un gioco di ruolo completo e profondo, con una lunga lista di scelte morali e non, complesso e difficile ma squisitamente appagante. Risen catapulta il giocatore direttamente su un’isola su cui è appena naufragato e, senza troppi premboli, lo lascia in balìa dei pericoli, incoraggiandolo a cavarsela da solo utilizzando ciò che l’ambiente circostante ha da offrire. Non è possibile creare il proprio personaggio e non esiste alcun editor, presente quasi obbligatoriamente in tutti i giochi di ruolo degli ultimi anni. Ci saremmo accontentati anche di un eroe predefinito, se questo fosse stato dotato di un minimo di personalità e carisma, ma di questo parleremo più avanti. Sin da subito è impossibile non notare la grande libertà d’azione e le numerose strade che possono essere imboccate, sia in senso letterale che figurato. Vi accorgerete immediatamente che difficilmente il vostro gioco proseguirà in modo identico a quello di un vostro amico e che la stessa quest principale può essere affrontata per vie totalmente differenti.

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Recensione di Risen da Everyeye.it

Il sito Everyeye.it ha pubblicato una nuova recensione di Risen, a cura di Andrea “Andrea_23” Da Roit.

Gli dèi hanno abbandonato il mondo. Peggio. Sono stati cacciati da un’umanità stanca di essere soggiogata da imperscrutabili voleri superiori. Il prezzo da pagare per questa sconsiderata azione è stato altissimo e l’illusione di una nuova era all’insegna della libertà incondizionata si è infranta crudelmente a seguito del cataclisma planetario prodotto dalla cacciata divina, col rischio concreto di provocare l’estinzione di ogni forma vivente. L’eccezione in questo quadro di desolazione è rappresentata da Faranga, un piccolo isolotto vulcanico bagnato dalle acque mediterranee, che inspiegabilmente sembra essere immune dai perniciosi effetti del flagello. Sarà risvegliandosi sulla dorata sabbia di una delle sue numerose spiagge che un innominato naufrago, curiosamente somigliante al Michael Scofield di Prison Break, inizierà un’epopea alla ricerca di risposte sull’isola dei misteri. Un’ isola che lo stesso personaggio principale, in tutta risposta ad una donna incontrata a Città del Porto e con la quale vivrà una delle parentesi più avvincenti delle sue gesta (vedi BOX: Treasure Hunting 1.0), non si risparmierà di definirla come “una gabbia di matti!”.

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Il test di WorldOfRisen!

WorldOfRisen ha da poco pubblicato la propria recensione di Risen, scritta da un vero fan di Gothic: Stefan “Don-Esteban” Bollmann.

La fattoria dei novizi: uno dei primi luoghi in cui il giocatore può trascorrere molto tempo.

Mentre le varie redazioni dibattono ancora se Risen sia abbastanza innovativo o meno, e se per questo motivo sia un ottimo od un non proprio ottimo gioco di ruolo, l’opinione dei fan è già formata: Risen è in buona parte tutto ciò che si voleva. Molti elementi dei primi due Gothic ed uno schema di controllo moderno. Per i fan è innovativo abbastanza. Non è necessario reinventarsi la ruota del gioco di ruolo da capo ogni volta: delle nuove ruote con battistrada migliorato vanno benissimo.

I vecchi fan della saga di Gothic si aspettavano un gioco che possedesse le caratteristiche dei primi giochi della serie: una storia densa e ben raccontata, possibilmente suddivisa in capitoli, molti personaggio inconfondibili, quest varie con più soluzioni possibili ed un mondo intero da scoprire. Ah già, da non dimenticare un sistema di combattimento con una componente tattica e che richiede allenamento per risultare vincitori. Oltre ai suddetti fan, si aggiunge una fascia di consumatori a cui non dispiaceva Gothic 3 se non per la selva di bug e l’incompletezza del gioco. I Piranha Bytes sono riusciti a soddisfare entrambe le richieste nella loro ultima creazione, Risen?

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