Risen 2 Preview – L’anteprima di Risen Italia
“L’ultima fatica di Sakkio”!


Risen Italia

Come vi avevamo annunciato in una precedente notizia, anche Sakkio ha potuto provare la versione Preview di Risen 2: Dark Waters per una ventina di ore, ma, invece di preparare una recensione, ci racconterà le sue considerazioni e le sue emozioni, dal suo punto di vista di “semplice” giocatore, il tutto accompagnato da molti screenshot fatti appositamente per questa occasione. Dopo l’articolo scritto da Sakkio, troverete anche le sue risposte alle domande postate nel topic apposito del forum Deep Silver.
Vi ricordiamo poi che a fine Marzo, Sakkio, insieme ad altri membri dello staff di Risen Italia, si recherà a Milano negli uffici Deep Silver per provare la versione finale di Risen 2: Dark Waters, e vi promette uno SPECIALE, compreso di video, con i fiocchi!


Eccomi qui, dopo la fine dell’embargo, pronto a proporre alla community un’analisi personale del codice preview, che ho ricevuto da Deep Silver. Prima di iniziare, vorrei fare una premessa che a tanti suonerà come una giustificazione, ma non importa. Sicuramente io sono il meno indicato per fare quest’analisi, qualcuno potrebbe pensare che sono un fanboy della serie e potrei esserne troppo influenzato, oppure che non ho doti di recensore… soprattutto dopo tutte le anteprime già disponibili e più professionali. Lo so che non ci vuole nessuna qualifica o talento, ma il tempo è sempre poco e mi sono trovato a giocare a Risen 2 quasi per caso.

L’aspetto positivo è che, sinceramente, non giocavo cosi da molto tempo, soprattutto questo genere: ho mollato The Witcher 2 a metà e ho solo installato Deus Ex: Human Revolution nonostante li abbia acquistati con tanta voglia di giocarci. Riesco a malapena a svagarmi per qualche ora con videogame sicuramente meno impegnativi, come Serious Sam 3 o Rage, perché il mio tempo a disposizione nell’arco delle giornate è sempre meno. Con Risen 2 è stato diverso, quasi come se dentro al mio inconscio fossero nati il dovere e la curiosità del titolo che sto pubblicizzando e che ho imparato a conoscere dal primo capitolo assieme allo staff di Risen Italia. Ecco perché, a discapito delle mie poche ore di sonno giornaliere, mi sono sempre più accanito e sono arrivato a totalizzare 20 ore di gioco… solo perché la versione preview è arrivata alla fine, facendomi rimanere anche male e lasciandomi con una terribile voglia di continuare a giocarci. Sarà dura aspettare circa 2 mesi.

Inizio con un riassunto delle premesse del gioco, mettendo insieme le informazioni del primo Risen e quelle dell’intro di Risen 2: Dark Waters. Gli dei crearono il mondo con l’aiuto dei Signori dei titani, signori dei vari elementi, ma, completata l’opera, questi iniziarono a scontrarsi, devastando il mondo. Per questo motivo, gli dei decisero di esiliare i Signori dei titani nelle profondità della terra e del mare, dove sarebbero dovuti rimanere imprigionati per sempre. Ma, come ci racconta Mendoza nel primo Risen, un mago desideroso di liberare l’umanità dal dominio divino, riuscì a cacciare gli dei dalla terra, liberando tuttavia anche i titani e portando di nuovo la distruzione nel mondo. Nel primo capitolo della saga, il nostro eroe riesce a sigillare nuovamente il Titano di Fuoco e quindi a salvare l’isola di Faranga, pienamente consapevole che i combattimenti fossero appena iniziati.
In Risen 2 sono passati dieci anni e nel vecchio continente non rimane che l’ultima roccaforte dell’Inquisizione, situata a Caldera, mentre il resto è ormai messo a ferro e fuoco da due Signori dei Titani, Ursegor e Ismael. L’eroe nel frattempo si è unito all’Inquisizione per continuare la guerra, ma si è ridotto ad oziare e a bere in una stanza puzzolente piena di bottiglie di rhum ormai vuote, portando una vistosa benda sull’occhio che ha perso a causa del monocolo di Mendoza, quasi a ricordare come tutto sia legato al destino. Il destino però ora chiama e, dopo determinati eventi, l’eroe, come se fosse in attesa di adempiere al suo dovere, si lancia all’arrembaggio in questa nuova e intricata avventura.

Il mondo di Risen 2, con i suoi giochi di luce ed ombra

Mentre il comandante Carlos avvista una nave che cerca di approdare a Caldera, un mostro marino, il Kraken, la fa a pezzi e il relitto finisce sulla spiaggia della roccaforte, dove incontreremo l’unica sopravvissuta, Patty. Si tratta di una vecchia conoscenza e presto scopriamo che non era diretta li per caso, mentre è sempre alla ricerca di suo padre, il pirata Barba d’Argento, e del suo tesoro. Dopo un dettagliato briefing tra l’eroe, Patty e i due ufficiali più alti in grado, Carlos e Sebastiano, l’eroe partirà per investigare sotto copertura e “spogliandosi” sia dell’uniforme sia della sua qualifica. Perciò, si infiltra tra i pirati ed entra successivamente in contatto anche con i nativi delle terre che esplorerà man mano, per scoprire cosa lo attende: il suo nemico “numero uno” sarà Mara, la signora dei titani del mare che a sua volta comanda il Kraken, e per fermarla dovrà brandire un arpione magico… che è in possesso di un capitano pirata, Crow, devoto a Mara.
Senza entrare nello specifico dell’inizio del gioco, prima di salpare per la prima isola accessibile, Tacarigua, ho esplorato e iniziato a prendere confidenza con i comandi. Completate un paio di banali quest, ho osservato con piacere le routine di un drappello di soldati dell’Inquisizione che a determinati ordini marciavano e assumevano diverse posizioni. Tramite dei dialoghi con il comandante del drappello ho iniziato a fare pratica con i comandi e ad esercitarmi con la spada d’ordinanza. Sempre nel cortile ho fatto conoscenza con un pirata arrestato, Largo, che verrà spedito a Tacarigua per la raccolta della canna da zucchero, necessaria a produrre l’elemento “fondamentale” di Risen 2, il rhum.
Qui ho iniziato a capire la struttura di crescita del mio personaggio, che è basata sui punti esperienza, ora chiamati “gloria”, e ovviamente sull’oro, spendendo i primi punti gloria nell’arte del furto e relativo scassinamento. Ho lasciato Caldera che sicuramente nel gioco definitivo sarà visitabile nuovamente visto che ci sono zone della mappa che momentaneamente sono bloccate, al di là della Fortezza di Cristallo.

La varietà dei personaggi di Risen 2

Lasciando da parte per il momento la trama, inizio a spiegarvi un po’ la struttura di crescita del nostro personaggio. La base comprende cinque ATTRIBUTI, ossia Lame, Armi da Fuoco, Resistenza, Astuzia e Voodoo, che aumenteremo spendendo i punti gloria guadagnati, completando quest e uccidendo i vari animali o mostri presenti sulle varie isole. Ogni volta che alzeremo il valore di questi attributi, aumenteranno automaticamente anche i TALENTI corrispondenti, che possono essere incrementati anche tramite l’equipaggiamento. Infine ci sono, sempre legate agli attributi, le ABILITÀ, che potremo imparare, spendendo l’oro dai vari maestri. Anche qui potremo accedere ad abilità specifiche e speciali solo scegliendo di aumentare il valore dell’attributo corrispondente, rispetto ad altri
In più potremo aumentare queste caratteristiche in modo permanente o per un determinato tempo, in vari modi: bevendo specifiche pozioni; indossando determinati oggetti; trovando gli OGGETTI DA COLLEZIONE se avremo l’orecchio ben teso nei vari dialoghi casuali tra personaggi che, ubriachi, hanno spesso e volentieri la lingua lunga; leggendo dei libri che raccontano leggende; mettendo in gioco un oggetto a noi caro con una mappa del tesoro; sedendoci e sfidando il nostro avversario in una bevuta di rhum fino all’ultima bottiglia; sparando in una specie di tiro a piattello e totalizzando il miglior punteggio. Rimanendo in tema di mini-giochi, mi pare di aver capito che ci saranno anche delle arene, ma non vorrei sbagliarmi.

Caratteristiche dell’eroe e oggetti da collezione

Anche l’equipaggiamento del nostro eroe è ben fatto e intuitivo, avremo a disposizione vari pezzi corrispondenti alle parti del corpo e sceglieremo cosa indossare in base agli oggetti del nostro bottino. Potremo scegliere tra mano destra e mano sinistra per un’arma bianca, e mettere nell’altra un’arma da fuoco, un’arma da lancio o un oggetto da utilizzare come trucco sporco. Qui i Piranha Bytes si sono divertiti visto che in combattimento tutto è consentito: lanciare un pugno di sabbia o meglio di sale per accecare l’avversario, addirittura una noce di cocco per stordirlo; terminare un combattimento ormai avviato a conclusione con un bel pugnale o addirittura un colpo di pistola o una bomba nel caso i nemici sono più numerosi (ovviamente tutte queste armi sono determinate anche dalla distanza dell’avversario e dalle abilità apprese).
Tornando all’equipaggiamento, avremo a disposizione pezzi di vestiario per la testa, il corpo, le gambe e i piedi. Da quel che ho capito, questi sono fondamentali anche per l’impressione che suscitiamo nei personaggi che incontreremo – vi spiego meglio. Ci sono infatti, due tipi di abiti, il cui aspetto rispecchia il talento che aumentano: gli abiti di ottima manifattura, ad esempio di seta, fanno aumentare il talento ‘Eloquenza’, molto importante per convincere determinati personaggi che con le minacce non si fanno intimidire, e viceversa determinati abiti, non certo eleganti, ma in pieno stile pirata ci renderanno più minacciosi e infatti aumentano il talento ‘Intimidazione’. Allo stesso modo, ho notato abiti più leggeri che aumentano altri talenti, come il furto, rinunciando ad una maggiore resistenza alle armi da taglio, da punta e da fuoco e, viceversa abiti più pesanti, con maggiori protezioni. Infine sono rimasti l’orecchino, l’amuleto e l’anello – inutile spiegarvi che anche questi, a seconda delle proprietà dell’oggetto che indosseremo, determineranno in modo permanente caratteristiche e capacità dell’eroe.

Equipaggiamento e inventario

Ritorniamo allo svolgimento della trama principale, senza spoilerare… anche se ormai ci hanno pensato gli altri recensori. Finalmente approdo sull’isola di Tacarigua, precisamente a Puerto Sacarico, e, vestito di soli stracci, mi presento al governatore del piccolo avamposto, che ha seri problemi con i pirati della zona, che depredano le casse di zucchero, ed alcuni indigeni schiavi fuggiti. Intanto cerco di esplorare la zona circostante e solo con l’aiuto di Patty, che mi aiuta ad uccidere i primi animali selvatici, riesco ad addentrarmi nella prima foresta. Ho notato che effettivamente, addentrandomi nella zona circostante, come nella realtà diventa tutto più buio anche se il cielo è sereno e soleggiato, visto che la luce non filtra e più delle volte ho utilizzato una torcia per vedere dove mettevo i piedi… più avanti scoprirò che ci sono giungle fitte, ancora più rigogliose e intricate.
Quando si fa buio è praticamente impossibile addentrarsi ed è già difficile camminare tra i vari sentieri senza perdersi, mentre spostandosi sulla spiaggia non si può che contemplarla. I Piranha Bytes hanno fatto dei bei passi avanti per quanto riguarda le ombre, l’aspetto grafico dell’acqua e dei suoi fondali. Tutto si muove in armonia con la brezza marina e i vari pesci tropicali che guizzano nell’oceano, accompagnati dal canto dei gabbiani e da una musica di sottofondo davvero romantica e piena di solitudine. Stavo quasi per prendere Patty per mano per farmi una passeggiata, quando mi sono ricordato che anche questo ambiente non è affatto sicuro, visto che sono sbucati dalla sabbia delle bestiacce orribili e fastidiose. Mentre loro saltavano e mi distraevano sbattendomi in ogni direzione, è comparso pure un granchio gigante che mi ha fatto a pezzi in due secondi… e neanche Patty ha potuto aiutarmi. Quindi meglio non allontanarsi per il momento dai percorsi prestabiliti.

Non si può che ammirare i riflessi sull’acqua e le onde del mare in spiaggia… ma, attenzione, il pericolo incombe sempre!

Proseguendo ho nuovamente incontrato il pirata Largo, che era stato imprigionato e condannato ai lavori forzati su Tacarigua, ma nuovamente imprigionato a causa del suo comportamento. In cambio della sua liberazione, è disposto ad insegnarmi il borseggio e lo scasso, sempre investendo dell’oro – ne approfitto per parlare un po’ di queste abilità.
Il borseggio non funziona più come in Risen, dove si aveva un tempo limite per rubare un solo oggetto dall’inventario del personaggio in questione, dopo aver selezionato l’opzione di borseggio durante il dialogo. In Risen 2, infatti, questa abilità dipende dal talento del furto, funziona sempre tramite dialogo, ma non compare alcun inventario e l’eroe può rubare solo roba scriptata, di solito somme di denaro oppure oggetti particolari se si tratta di qualche missione in corso. Quando non riusciamo nel borseggio, non veniamo puniti con la giusta reazione del personaggio, ma semplicemente l’eroe ci dice che non possiamo, peccato…. I personaggi, contrariamente al borseggio, si allertano e ci attaccano però se derubiamo le loro abitazioni.

Per lo scasso invece, dobbiamo entrare in possesso di un grimaldello che useremo per aprire forzieri e porte. Purtroppo il grimaldello rimane sempre uno e, se sbagliamo la combinazione dei cilindretti, dovremo semplicemente iniziare da capo senza essere penalizzati. Sinceramente avrei implementato anche qualcosa di semplice, che però avrebbe almeno indotto il giocatore a cercare di non fallire, qualcosa che facesse logorare il grimaldello (in percentuale) man mano che si sbagliava la combinazione, cosi da investire dei soldi per farlo riparare da un fabbro o qualcosa del genere. Comunque, non è sempre semplice trovare la combinazione: se all’inizio semplicemente bisogna spostare da destra verso sinistra o viceversa i quattro cilindretti con la punta del grimaldello, quando quest’ultimi diventano 7 o 9 il sistema di combinazione inizia a diventare più difficile. Ad esempio una delle più difficili mi portava a spostare il grimaldello nella prima posizione del cilindro, poi all’ultima, successivamente alla seconda e alla terza poi alla penultima ritornando indietro fino alla quarta posizione… ma alla fine non è particolarmente stimolante visto che si è consapevoli che, se si sbaglia, semplicemente si inizia da capo.

Schermata dello scasso e linguaggio ‘colorito’ dei pirati

Durante la quest per acquisire il grimaldello sono finalmente arrivato al covo dei pirati dall’altra parte dell’isola, ma nel mio tragitto mi sono imbattuto in trappole mortali disseminate nella giungla. Queste, come anche le trappole presenti nelle rovine dei templi di un’antica (ma non dimenticata civiltà), non sono mai scontate, al contrario mi hanno sempre sorpreso; e solo con dei pronti riflessi si riescono ad evitare, cliccando sul salto al momento giusto. Una situazione simile si verifica con gli attacchi di alcune bestie che popolano la giungla: ad es. il giaguaro, ben nascosto, si avventa con un balzo contro l’eroe atterrandolo e azzannandolo e solo con il ripetuto click dell’apposito tasto (quello che serve anche per evitare le trappole), ci si libera dalla sua morsa; stesso discorso con l’alligatore che ci addenta e cerca di farci a pezzi, nel vero senso della parola, e quasi ogni bestia ha il suo attacco micidiale.
Finalmente entro nel covo dei pirati, qui mi sono soffermato, mentre sentivo dialogare i pirati o parlavo con loro, notando che il linguaggio è davvero spinto e ‘colorito’, in vero stile piratesco. I pirati tendono sempre ad insultare, ma in modo ironico, terminando più delle volte il battibecco con un combattimento o con un brindisi del miglior rhum e personalmente mi sono divertito nel seguire l’evolversi delle situazioni. Insomma sono tutto il contrario dei soldati dell’Inquisizione, che hanno un codice militare, un comportamento e un linguaggio rigidi e diciamo in quest’ultimo caso più ‘educato’.
Per quanto riguarda gli indigeni che ho trovato sull’altra mappa esplorabile, inizialmente l’eroe non capisce (e neanche noi giocatori) quello che dicono; ma successivamente quasi come se l’eroe imparasse riusciamo ad un certo punto a capire… mostrandoci sia nel parlato sia nelle sottotitolazioni del gioco (in questo caso nella versione italiana) man mano più comprensibile.

Ci sono delle trappole sia all’esterno, sia nei templi in rovina. Si possono evitare… ma bisogna avere il giusto tempismo!

Dopo aver trovato finalmente Barba d’Argento, la quest principale inizia ad espandersi, e quindi il tutorial ‘mascherato’ lascia spazio al gioco vero e proprio… e la trama non è mai scontata. Da qui ho iniziato anche ad apprendere le prime mosse di contrattacco, come il calcio per allontanare l’avversario e man mano altre tecniche con armi da taglio e da punta. Effettivamente all’inizio il combattimento è un susseguirsi di click, ma, dopo aver appresso un po di tecniche, prima di tutto iniziamo a prendere finalmente confidenza con i comandi e la giusta pressione degli attacchi rende tutto più entusiasmante e tattico. Dopo aver compiuto una serie di quest sempre divertenti e mai scontate per Barba d’Argento e i pirati locali, posso finalmente fare il giuramento per diventare un pirata e posso anche salpare per la nuova destinazione. Ovviamente ho lasciato un bel po’ di situazioni in sospeso su Tacarigua; da qui si evince che nel gioco definitivo torneremo… non vi dico altro per non spoilerare.

L’incontro col leggendario Capitano Barba d’Argento

Sul nuovo territorio, che non è un isola, ma una zona costiera di Arborea a forma di due spade incrociate, chiamata “Costa della Spada” in un primo momento sono in compagnia di Barba d’Argento e di Patty, convinto di poter apprendere delle abilità che ogni elemento della ciurma può offrire. Mi accorgo che la nave è lontana dalla costa e noi siamo approdati con una barchetta, ma in seguito potremo sicuramente farlo approdando direttamente nei porti. La barchetta, tra l’altro, ci permette di spostarci sotto costa e funziona da fast travel, mentre nell’entroterra ci sono dei punti strategici, indicati direttamente sulla mappa, una volta che li avremo trovati. Sulla costa, le località più importanti sono il presidio dell’Inquisizione, chiamato “Puerto Isabella”, e il “villaggio Shaganumbi”. Finalmente a “Puerto Isabella” riesco ad apprendere qualche l’abilità con le ARMI DA FUOCO, senza però poterle potenziare più di tanto. Quello che posso dire di positivo è che sono abbastanza efficaci e varie. Normalmente ho utilizzato una pistola che sparava un colpo e si ricaricava automaticamente in 30 secondi (questo visualizzabile con una barra che si colorava nell’icona stessa della pistola); inoltre, mentre acquistavo dai mercanti, ho notato che i proiettili sono disponibile per tipo e per numero e a seconda delle loro potenzialità il costo aumenta, e che ci sono altri tipi di pistole, come quella a due canne, che spara due colpi e si ricarica più velocemente. Ho dato un’occhiata anche ai vari fucili con pallettoni e ai moschetti dove si può montare e utilizzare la baionetta… ma non ho potuto provarli.
Passando al villaggio dei Shaganumbi, devo prima conquistare la loro fiducia, dato che mi presento da pirata e la situazione non è certo delle migliori: il pirata “Crow” ha influenzato il capo del villaggio, rendendo quasi schiavi tutti i suoi abitanti, meno sua figlia Chani, che successivamente, conquistando la sua fiducia “e non solo”… ci insegnerà la magia vudù. Al villaggio ho avuto conferma che i mercanti si differenziano in tutto, ad es. la donna presente nel porto dell’Inquisizione vende determinati oggetti di ogni tipo ma consoni alla fazione di appartenenza, cosi anche gli indigeni e i pirati… stesso discorso ovviamente per i “maestri” che ci insegnano le varie abilità.

La ‘Costa della Spada’, tra sedi dell’Inquisizione e villaggi indigeni
Armi da fuoco e mini-gioco

Non mi soffermo a parlare oltre dei particolari della trama principale, che continua a ramificarsi, ma seguendo sempre un filo logico anche con le varie e numerose quest secondarie del luogo. Dico solo che ad un certo punto ho dovuto prendere una decisione e ho scelto l’Inquisizione per affrontare il primo boss fighter, cioè Crow con il suo titano di terra, evocato con l’arpione magico donato da Mara. Infatti scegliendo l’Inquisizione, prima di tutto ho avuto accesso ad una serie di nuove abilità sulle armi da fuoco (ma a quel punto mi servivano molti punti gloria e un bel po di soldi per poterle apprendere), quindi ho proseguito e il comandante Sebastiano, dopo una lunga quest per ‘problemi interni’, ci affida i migliori 4 fucilieri che entrano nel ‘party’ e ci aiuteranno nell’impresa. Niente paura, ho fatto un po di prove e i personaggi che ci accompagnano non si perdono mai e, anche se li distanziamo, prima o poi arrivano a destinazione… ho provato anche percorsi dove sicuramente si potevano incastrare e bloccarsi ma riuscivano sempre (anche in modo non realistico) a superare l’ostacolo e a raggiungermi. Per quanto riguarda l’interazione, possiamo offrire loro del rhum risanatore di energia vitale e impartire qualche comando elementare.
Da quanto ho capito, se scegliamo di aiutare gli indigeni e quindi Chani, dobbiamo conquistare la sua fiducia. Anche qui c’è una lunga quest, che prevede la ricerca di un idolo necessario per accedere ad un tempio cosi da poter avere una specie di benedizione prima di poter affrontare il boss fighter. In questo caso sarà anche importante per apprendere le abilità magiche del vudù, ma non sarà l’unica occasione, visto che successivamente potremo in parte dialogare e apprendere alcune abilità al di là della scelta effettuata.

L’incontro con Crow

Per quando riguarda il crafting, quello che ho potuto vedere nella versione preview è al livello del primo Risen. Potremo in tutti i casi anche scegliere se farci creare gli oggetti pagando oppure, con un po’ di fortuna e acquisendo ricette o schemi, crearli per contro nostro sempre sull’apposito banco: per distillati o liquori e pozioni serviranno piante, tuberi o funghi; per le armi bianche e da lancio una base metallica; per le armi da fuoco anche uniche delle parti meccaniche; in più potremo creare anche le bombe e proiettili combinando i distillati con la polvere da sparo.
A proposito della magia vudù anche qui dovremo trovare i giusti materiali per creare le bambole… e non solo, visto che per farle funzionare, dovremo avere in mano qualcosa proveniente da chi vogliamo possedere… non so come funzioni effettivamente ma penso che sarà più o meno cosi. Sempre come nel primo Risen, per ricavare i vari trofei dalle bestie o dai mostri, una componente importante anche per il crafting, dovremo trovare o acquistare i vari attrezzi a seconda di quello che vogliamo estrarre. Infine ci servirà anche l’immancabile piccone per i giacimenti di oro e delle altre materie preziose e ovviamente da vero pirata non poteva mancare la pala per poter scavare e dissotterrare i vari tesori, segnalati con una X rossa per terra.

Strumenti e luoghi del crafting

Per quanto riguarda le novità, vorrei citare le cutscene, scene di introduzione o di intermezzo fatte con il motore di gioco, davvero piacevoli e una novità nei videogame Piranha Bytes. Sono state inserite nel modo giusto e accompagnano i momenti chiave della trama. Posso citarvi un paio di esempi dove sono stato piacevolmente sorpreso e sono rimasto attento nel seguire gli eventi.
Ho accettato di seguire un pirata sospetto, che ogni sera si dirige sulla spiaggia per fare chissà cosa… attento a non farmi scoprire, lo seguo senza accendere una torcia e quindi con il buio pesto intorno. Arrivato sulla spiaggia, parte una cutscene che mostra l’eroe nascondersi dietro ad uno scoglio e il pirata guardarsi attorno, scrutando il mare quasi dovesse solo fare pipi’; ma la sua attenzione viene richiamata dall’apparizione improvvisa di un umanoide degli abissi, mezzo pesce mezzo uomo, che emerge dall’acqua e chiede dettagli sulla presenza di Barba d’Argento, della figlia Patty e dell’eroe senza nome nell’isola. Alla fine di questa conversazione, l’umanoide, consapevole della nostra presenza, rimprovera il pirata segnalandogli la nostra presenza. La cutscene termina ed inizia il combattimento.
Un’altra scena inizia mentre, assieme a Barba d’Argento e Patty, vado in esplorazione di una torre di avvistamento ed insediamento di alcuni pirati, schierati con Crow e in combutta con alcuni indigeni. Arrivati vicino alla torre, Barba d’Argento si presenta spavaldo, iniziando un battibecco quasi comico con questi pirati. Le cutscene, da quanto ho capito, servono anche per memorizzare la situazione del momento su quell’isola: i pirati, che come già detto hanno la lingua lunga, ci forniscono alcuni dettagli utili in seguito per arrivare ad un determinato snodo della trama e ad uno scontro importante; vengono anche introdotti i nativi del posto che sembrano divisi in due schieramenti. Le offese come sempre in stile piratesco volano e, infine, stanchi di parlare si arriva alle mani… anzi alle spade. Per concludere questo argomento, oltre a queste cutscene, ce ne sono altre che introducono la partenza o l’arrivo della nave nei porti.

Alcune immagini tratte dai cutscene

Prima di lasciarvi, per rispondere alle domande che mi avete fatto nel forum ufficiale, dove cercherò di essere ancora più preciso, voglio dedicare un paio di paragrafi ad altri aspetti del gioco.
Sicuramente l’avete già visto in qualche video quel che succede entrando in acqua: se in Risen 1 quando oltrepassiamo un certo limite nell’acqua l’eroe viene rispedito sulla terraferma da un mostro marino (certo, non era il massimo), in Risen 2 hanno semplificato ancora di più: la schermata diventa nera e ci ritroviamo in un paio di secondi nel punto da dove abbiamo cercato di superarlo.
Per quanto riguarda la telecamera, diciamo che è in stile Gothic 3, si può fare zoom e restare con la telecamera nella posizione desiderata e con lo scroll del mouse la si può avvicinare dietro la spalla e allontanare per avere l’inquadratura più alta e un campo visivo più ampio.

Invece, per quanto riguarda l’interazione con il mondo, c’è stata una sorta di semplificazione, vi spiego meglio. In Risen 1 ci si poteva sedere su una panca, arrostire la carne in un bivacco, friggere una pietanza sul fornetto, darsi una lavata, senza dimenticarsi poi dei vari banchi da lavoro, dell’arrampicata e delle varie leve e pulsanti segreti, il tutto avveniva sempre in tempo reale. In Risen 2, invece, l’eroe non può più compiere le interazioni “prive di effetti”, come il sedersi, mentre quasi tutte le altre interazioni non avvengono più in tempo reale: si apre una schermata a parte, che ci mostra l’animazione dell’eroe alle prese con l’oggetto interattivo scelto, con accanto un menu che contiene l’equipaggiamento relativo all’azione che stiamo compiendo. Ad esempio, per arrostire la carne sul fuoco in un bivacco, si entra in questa schermata/menu’ dove al centro l’eroe compie la relativa animazione (seduto vicino al fuoco cucina e assaggia la carne) e ai lati di questa schermata troviamo i vari alimenti che possiamo cuocere ben elencati in tipologia e quantità… che da crudi diventano cotti. La stessa cosa vale anche per lo scassinamento (si entra in una schermata dove ci viene mostrata la serratura e il grimaldello già inserito…) e l’interazione con i vari banchi da lavoro da fabbro, da armaiolo, da alchimista per preparare le varie pozioni e con l’altare vudù.
Le interazioni rimaste in tempo reale sono il dormire, l’arrampicata (ma solo in determinati punti scriptati), le leve e pulsanti segreti. Ho notato che anche l’utilizzo di cannoni è in tempo reale, ci si può avvicinare e sparare ma sinceramente non so a cosa potrebbero servire. I cannoni sono presenti un po’ dappertutto e in posti strategici come nell’avamposto dei pirati, sui fortini dell’Inquisizione e sulle navi. Ovviamente sparando non succede nulla… sicuramente al momento giusto (io ho pensato che servirà quando dal mare il Kraken ci attaccherà), serviranno per qualche quest.

Interazioni interne al menu e in tempo reale

Non mi rimane che terminare, dicendo che il gioco, a parte qualche pop out che avviene per lo più quando utilizziamo il fast travel e qualche glitch grafico di poco conto, fila liscio ad buon frame e in tutte le situazioni – insomma, si vede che è stato fatto un buon lavoro di ottimizzazione. Per quando riguarda la parte del gameplay, non si rischia di “smarrire” un oggetto o di non trovare più un determinato personaggio senza poter più procedere e terminare una quest. L’intelligenza artificiale si mantiene sullo standard. Concludo con l’audio che è sempre sincronizzato e le musiche di accompagnamento non fanno certo dimenticare il nostro caro compositore Kai Rosenkranz, che magari ci metteva l’anima fino in fondo, ma sicuramente sono all’altezza.

Ringrazio per la paziente attesa tutta la community italiana e mi scuso in anticipo se magari vi aspettavate qualcosa di più professionale… almeno posso vantarmi di essere stato l’unico dei recensori a smanettare nei file interni di Risen 2 Preview e a giocarlo con tutti i menu e la sottotitolazione in italiano, visto che di default era impostata sulla lingua inglese.


Domande e Risposte con Sakkio sulla versione Preview di Risen 2

xardas66 : 1) Dato che Gadwyn non è stato molto preciso in merito, ti chiedo: come funziona il sistema di scasso? Insomma, il metodo per aprire le serrature segue una logica casuale oppure c’è una sequenza precisa per sollevare i cilindretti? E quali sono i requisiti necessari al nostro personaggio per aprire una serratura? Il grimaldello si rompe, si usura o non accade nulla?

2) La trama e le quest che hai potuto leggere e vedere fin dove sei arrivato (incluso il livello dei dialoghi), sono più avvincenti ed elaborate rispetto al primo Risen? Hai potuto provare scelte multiple per portare a termine le missioni disponibili? In definitiva, il livello è buono?

Sakkio: 1) Beh, l’ho spiegato anche nell’anteprima, comunque segue una precisa sequenza: si inizia con le serrature più semplici da 4 cilindretti e si arriva fino ad numero di 7 cilindretti nella versione Preview. Nel caso della sequenza più semplice, si muove il grimaldello da sinistra verso destra o viceversa fino a varie combinazioni dei cilindretti: i primi 2, poi gli ultimi 2, poi quello centrale e cosi via. Il problema purtroppo è che il grimaldello rimane sempre tale, non si rompe, non si logora e quindi non c’è entusiasmo e tecnica nello scassinare… sicuramente alcune combinazioni sono ingegnose ma, alla fine e nel complesso, manca lo stimolo a cercare di non sbagliare.

2) Penso proprio che la trama sia più complessa e dettagliata e anche le quest più avvincenti. Certo, di contorno ci sono sempre le solite “quest fattorino” ma ce ne sono anche di secondarie elaborate e intricate. In un paio di occasioni, ho provato anche a svolgerle in modo diverso: la prima volta con la forza bruta e quindi sguainando la spada, poi con l’eloquenza cambiandomi d’abito e infine mandando un altro personaggio, ma solo perché ha accettato dopo aver fatto qualcosa per lui. In tutti i casi il personaggio chiave dopo lo svolgimento della quest assume un comportamento diverso nei nostri confronti.

Rhobar : 1) Hai avuto modo di usare le famose barchette? Se sì, cosa succede quando le si usano? C’è un cutscene, un’animazione o niente del genere?

2) I png accompagnatori intervengono attivamente nei dialoghi? Esistono dialoghi fatti con i cutscene?

3) Dopo quanto tempo e in che modo sei entrato in possesso delle mappe all’interno delle isole che hai visitato?

Sakkio: 1) Si, le ho utilizzate, ma è solo un altro modo di spostarsi velocemente, in questo caso sotto costa. Una volta che troviamo almeno due barche, avremo l’opzione di scegliere la destinazione.

2) Si, intervengono sia nel combattimento sia nello svolgimento della trama principale e quest secondarie, con alcuni suggerimenti e relative informazioni. Lo stesso succede nei cutscene, forse sopratutto in questo caso.

3) Non subito, ma esplorando i primi punti strategici come gli avamposti o le varie località abitate. Qui, nel primo caso possiamo trovarla casualmente su un tavolo, ma ce ne possiamo impossessare solo dopo un combattimento; nel secondo caso possiamo acquistarla o rubarla o acquisirla da un personaggio tramite una quest.

Algalord : 1) Per quanto hai potuto vedere, e senza spoilerare, ci sono le basi per una trama di grande spessore, o quanto meno avvincente? La promessa di una trama presente e significativa per tutta la durata del gioco è stata mantenuta?

2) Anche se è una versione preview, come reputi il bilanciamento? Ci sono armi sgravate o soluzioni che rendono la vita molto più facile di quanto dovrebbero? Come sono dosate le munizioni delle armi da fuoco all’interno del gioco? Se ne trovano in abbondanza? E’ possibile sperperarle o bisogna essere parsimoniosi?

3) L’esplorazione è sempre stimolante come da tradizione Piranha Bytes? Puoi fornire qualche dettaglio a riguardo? (quanto è funzionale la scimmietta, se ci sono altre abilità/possibilità che arricchiscano l’esplorazione e quanto questa sia remunerativa, ad esempio).

Sakkio: 1) Si, non mi lamento, anzi man mano che andavo avanti nella trama principale e nell’acquisire informazioni, che comunque sono legate tra loro e anche al primo Risen, mi sono incuriosito e lo stimolo di andare avanti per capire c’è… il tutto condito con diverse quest secondarie, anche legate alla principale, e non mancano neanche i colpi di scena inaspettati.

2) Inizialmente non si ha un equipaggiamento neanche lontanamente alla pari degli altri personaggi e se ci allontaniamo dai sentieri inoltrandoci nelle foreste o sulle spiagge siamo al 90% vittime della fauna selvaggia. La vita non sarà facile, nonostante la prima isola sia un tutorial guidato, guidato per l’appunto, fin quando ci manteniamo nei percorsi del tutorial. Personalmente ho iniziato ad equipaggiarmi sia nell’abbigliamento che nell’arma bianca con qualcosa di più “competitivo” e quasi alla pari degli altri personaggi, da quando sono approdato sulla costa di Arborea… ma anche in questo caso bisogna scegliere bene. L’oro è sempre poco, anche perché quello che si trova in giro non ti fa arricchire e, solo se si esplorano posti pericolosi, si possono trovare ad esempio vene d’oro o forzieri che contengono qualcosa di interessante come pozioni e altro tipo di equipaggiamento… ma come detto prima, per esplorare bisogna essere ben equipaggiati e quindi bisogna quasi sempre osare e rischiare per fare “quel passo in più”. Per le munizioni, casualmente ne ho trovate poche già belle e pronte… invece di sacchetti di polvere da sparo se ne trovano di più, ma in questo caso bisogna conoscere come preparare le munizioni e tutto quello che ne concerne. Quindi io starei attento a sperperare le munizioni, anche perché i commercianti fanno pagare cari i proiettili particolari.

3) In parte ho già risposto, esplorazione = rischio quindi morte più certa, ma ripagata da ottimi bottini in oro o con oggetti unici, insomma in pieno stile Piranha Bytes. La scimmietta non l’ho potuta utilizzare perché bisogna avanzare di parecchio nell’astuzia per poter apprendere questo trucco sporco, che serve pure per andare in posti a noi inaccessibili e quindi per poter tirare una leva, rubare un oggetto e quant’altro.. in un certo senso come il nautilo in Risen 1. Purtroppo non ho potuto utilizzare, per lo stesso motivo, neanche il pappagallo, che può distrarre i nemici e attaccarli o momentaneamente evitarli o fuggire quando siamo in pericolo di vita.

warriorX : Ti è sembrato che nel gioco i pirati rispettassero il codice morale di cui si è parlato in precedenza (niente combattimenti nel proprio porto, chi trova tiene, la parola del capitano è legge, ecc.)? Insomma, si comportavano seguendo queste regole? Oppure è solo un codice messo dagli sviluppatori per sorridere un po’?

Sakkio: Si, per quando riguarda il combattimento ci si mette d’accordo e si può combattere in determinate aree del porto; nel caso abbiamo fatto un torto al personaggio, ci si batte ovunque. Il “chi trova tiene” funziona ma in parte visto che il capitano chiederà sempre una sua legittima quota. Altri esempi sono i personaggi a cui abbiamo sottratto qualcosa o che sono interessati a qualcosa di nostra proprietà (come uno scintillante orecchino), se lo vogliono, ci sfidano in entrambi i casi a duello… e anche se l’eroe in un primo momento (forse) non conosce le regole della pirateria e vuole evitarlo, il personaggio non accetta e insiste nel duello. Quindi posso confermare che le regole ci sono sia per quanto riguarda il mondo dei pirati sia per quello (ancora più rigido) dell’Inquisizione.

heXen : 1) I nemici sono livellati alla Oblivion oppure lo stile è quello del primo Risen? Ovvero nemici inizialmente molto più forti di noi?

2) Il combattimento con le armi da fuoco è quantomeno un po’ realistico, oppure ci è permesso usare un fucile a pietra focaia sparando allegramente e senza neanche ricaricare?

3) Il protagonista sarà caratterialmente coerente con quello visto nel primo Risen, o lo hanno trasformato come il pastore di Gothic 4, arrogante e spaccone?

Sakkio: 1) Si, ti sei risposto da solo, in stile Risen 1. Sia per quanto riguarda gli npc sia gli animali selvatici o i mostri.

2) No, non si spara allegramente quando si vuole. Ogni arma ha il suo tempo di ricarica, migliori sono meno tempo di ricarica avranno. Le altre proprietà che ho potuto analizzare sono: tempo di ricarica più veloce – danno inferiore e viceversa; combinando la cosa con le varie tipologia di proiettili. In più con i fucili o meglio i moschetti possiamo parare e possiamo anche contrattaccare con il moschetto, se l’abbiamo montato. Non ho altre esempi da fare o da poter analizzare perché non si ha tutto e subito.

3) No, per fortuna rimane quello di sempre, anzi molto più coerente visto che la sua consapevolezza è cresciuta dai fatti di Risen 1. In più ha una buon lato sarcastico… come l’eroe dei primi Gothic. Sarà anche grazie alle nuove animazioni facciali e ai vari toni di voce.

DarkGoth : 1) Per quanto riguarda il sonoro, musica ed effetti compresi… cosa ne pensi? Si sente la mancanza di Kai? Le musiche rimangono impresse oppure sono del tutto formali e privi di anima? Ci sono invece molti effetti sonori differenziati e ben registrati?

2) Nelle varie risposte durante i dialoghi, sono presenti in buon numero vari stat-check relativi all’eloquenza ad esempio, e ad altre abilità?

Sakkio: 1) Si, l’audio rimane nello standard Piranha Bytes, certo Kai è un genio e ha dato professionalità e anima al sonoro dei primi Gothic e al primo Risen. In questo secondo capitolo, chi ha preso il suo posto si è difeso bene, le musiche sono coinvolgenti e in tutte le situazioni messe al “punto giusto”. Per quanto riguarda il comparto sonoro, gli effetti sono come sempre ottimi.

2) Si, i stat-check non mancano, anzi. Quando inizieremo un dialogo, oltre alle varie opzioni relative all’argomento, grazie all’eloquenza o all’intimidazione (che saranno determinate sia da noi e dal nostro aspetto, sia dal personaggio che abbiamo di fronte), avremo altre possibilità per poter ad esempio, senza tanti giri di parole, arrivare al “succo della questione” in più modi.


Commenti

qerqwr
qerqwr

meno male hanno introdotto le parolaccie, ve lo immaginate un pirata che dice “brutto birbante, sei proprio cattivo” oppure “accidenti mi hanno rubato la pistola, che disdetta”? 🙂

PS: patty che dopo 10 anni ANCORA cerca il padre? o il vecchio ci tiene a non essere trovato o la figlia non e’ un segugio 😀

samuele
samuele

Ahahah giustissime osservazioni 🙂 Sinceramente le anteprime e le prove alle varie fiere non mi avevano convinto molto, dalla telecamera al combat system, passando per l’ottimizzazione grafica. Ma devo ricredermi perchè il lavoro dei PB negli ultimi tre mesi sembra proprio buono, sono sicuro che sarà un degno successore e un gioco diverso da tutti gli altri!! W Piranha

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