Speciale di GameStar – I pirati dei Piranha Bytes


World of Risen ci segnala l’ultimo speciale di GameStar.de, dedicato a Risen 2: Dark Waters, prima della sua release. In fondo all’articolo trovate anche dei nuovi screenshot, pubblicati all’inizio di aprile e presenti sullo stesso sito.

I Piranha Bytes hanno ambientato il loro “Risen 2: Dark Waters” in un mondo piratesco, con tutta l’atmosfera dei caraibi. Sembra uno scenario inusuale per un gioco di ruolo fantasy, ma si basa su una lunga tradizione.

Una splendida spiaggia caraibica. Sabbia bianca. Le palme ondeggiano nella calda brezza. Nelle capanne ricoperte di paglia abitano dei ringhianti pirati. Hanno tutti i loro problemi, ma fortunatamente è di passaggio l’eroe senza nome, per risolverli. Questo, che sembra uno scenario qualsiasi di “Risen 2: Dark Waters” dei Piranha Bytes, trova in realtà il suo spunto iniziale nel 2003.


Già nell’addon di “Gothic 2: la Notte del Corvo” l’eroe senza nome poteva unirsi ad un gruppo di corsari. I veterani della serie si ricorderanno piacevolmente dell’accampamento di pirati, con personaggi particolari come Morgan, Skip, Brandon o il capitano Greg, scorbutico ma comunque simpatico. Per farla breve: che i Piranha Bytes abbiano scelto l’ambientazione piratesca non è una novità. Si tratta quasi di una tradizione.

Che bella vita, che bella davver, la vita del Bucanier!

Tra i fan di vecchia data, “Gothic 2” rappresenta — specie in combinazione con l’addon “La notte del corvo” — il punto più alto della produzione dei Piranha e della serie di Gothic. Già in questo gioco era possibile apprezzare come l’inserimento dei pirati in un mondo già completo non fornisse particolari problematiche. Del resto, un’isola cosparsa di tesori e ricchezze in lungo ed in largo come Khorinis attrae una buona dose di predoni. E chi vorrebbe sfuggirsi il bottino che offre il trasporto via mare?

Già nel 2003 i Piranha Bytes avevano scoperto i pirati come fazione giocabile.

La stessa cosa vale per Risen, pubblicato nel 2009, il successore spirituale di Gothic. Anche in questo caso la trama si svolge su un’isola lontana dal continente, di nome Faranga. Ed anche in questo caso, i pirati sono sempre dietro l’angolo, visto che prima della comparsa dell’Inquisizione, la polizia del mondo di Risen per così dire, Faranga era il luogo ideale per ogni tipo di attività illecita e per il sotterramento di antichi tesori.

Chi non si ricorda della faida tra i capitani pirata Romanov e Gregorius Barba d’argento (ebbene sì, i paralleli con capitan Greg di “Gothic 2: la notte del corvo” sono voluti!)? Il fulcro del conflitto è la figlia di capitan Barba d’argento, Patty, che viene rapita nello svolgimento di Risen da parte di Romanov.

Tuttavia l’eroe senza nome saprà liberarla e sconfiggere Romanov. Una cosa che non si rivela essere soltanto un colpo di fortuna per Patty e Greg, bensì anche per il giocatore. Del resto è Patty che nel seguito “Risen 2: Dark Waters” conduce buona parte dell’avventura.

Sfida tra titani

Nel finale di “Risen”, l’eroe senza nome sconfigge un potente titano di fuoco e salva così l’isola di Faranga. Si potrebbe giustamente sentire potente ed eroico. Peccato che, a) eroi provenienti da una provinciale isola semi-abbandonata non interessano a nessuno, b) il titano di fuoco era soltanto uno fra i tanti e c) gli altri titani ora si danno veramente da fare per mettere a ferro e fuoco il resto del mondo.

Nell'anno 2012 i pirati hanno il loro primo ruolo da protagonisti veri e propri: a bordo della nave di capitan Barba d'Argento, l'eroe senza nome partecipa all'avventura per salvare il mondo, durante la quale otterrà una propria nave.

Tornato sul continente, l’eroe senza nome non trova altro che devastazione e fugge tra le braccia dell’Inquisizione, l’unica fazione ancora in grado di opporre resistenza ai titani. Come reazione agli avvenimenti sull’isola di Faranga, però, l’Inquisizione proibisce ogni tipo di magia dei cristalli. I maghi rimanenti devono abiurare le loro arti magiche oppure vengono banditi.

In compenso l’Inquisizione equipaggia le proprie truppe con le nuovissime armi da fuoco, tra cui pistole e moschetti, con cui riesce ad opporsi con successo ai titani. Almeno inizialmente. La situazione dell’Inquisizione potrebbe essere decisamente migliore, soprattutto visto che l’ultimo bastione della truppa di polizia, la città di Caldera, è circondata da fiumi di lava.

Vista la situazione drammatica, l’eroe si dedica all’alcool come suo unico sollazzo. Un uomo ormai senza speranze, che vegeta in una caserma. Il suo superiore in comando, il comandante Carlos conosciuto dal primo Risen, gli porta un’altra serie di cattive notizie proprio all’inizio di “Risen 2”: tutte i canali di comunicazione e di trasporto su mare sono delle trappole mortali, perché un kraken gigante assale le navi e le trascina nelle profondità con sé. La stessa sorte capita ad una nave che sta per attraccare al porto di Caldera.

Ma dal relitto di tale nave si salva Patty, che riesce a raggiungere la riva strisciando proprio davanti ai piedi dell’eroe senza nome. Dopo aver sputato un po’ d’acqua, gli riferisce interessanti nuove: i pirati sotto suo padre Barba d’Argento ed il suo nemico Crow conoscono un modo per dominare i titani. L’eroe cerca di nuovo di tirarsi su, rimettendosi in sesto per svolgere una missione segreta per Carlos e l’Inquisizione: unirsi ai pirati e scoprire qual è la loro arma segreta.

Maree inusuali

Patty,figlia di un pirata e proprietaria di una bettola, è già presente nel primo Risen. In Risen 2 ci manda a scovare tesori.

La storia di “Risen 2: Dark Waters” porta l’eroe da una isola dell’arcipelago del sud all’altra, fino all’inesplorato continente di Arborea. L’Inquisizione è sempre alle strette a causa dell’invasione dei titani, per cui l’eroe si troverà spesso da solo in terre esotiche. La presenza dell’eroe chiaramente non va a genio alla popolazione locale di indigeni, che da anni si vede costretta a subire il controllo dei coloni dotati di polvere da sparo e a lavorare nelle loro piantagioni di canna da zucchero.


Non c’è da meravigliarsi se molti si ribellano al controllo dispotico dell’Inquisizione, opponendosi con la violenza oppure schierandosi dalla parte del malvagio e megalomane capitano pirata Crow. Che l’eroe sconfigga il suddetto Crow con i suoi indigeni alleati ed esperti di arti voodoo oppure con una schiera di soldati dell’Inquisizione muniti di moschetto, dipende dal giocatore: sarà necessario unirsi ad una delle due fazioni.

Dopo aver proibito l'uso della magia, l'Inquisizione sfrutta le armi da fuoco per combattere i suoi nemici. Le pistole sono accessibili a tutti, mentre per usare i moschetti sarà necessario far parte dell'Inquisizione.

Naturalmente l’eroe senza nome incontrerà diverse vecchie conoscenze durante i suoi viaggi: oltre alla ragazza pirata Patty, con la quale ha un rapporto che va già un po’ oltre l’amicizia, avrà a che fare con suo padre, il capitano Barba d’Argento. Dovrà unirsi proprio alla ciurma del famoso capitano per poter scoprire qualcosa in più sulla soluzione contro i titani.

La trama principale del gioco (e l’incontro con i vecchi amici) verrà integrata da diversi DLC, tra cui “L’isola del tesoro” che sarà offerto in regalo a chi preordina “Risen 2”. In quel caso la trama viene espansa con un invito, da parte del cuoco di bordo Harlok (già noto come cuoco della fortezza vulcanica di “Risen”), a trovare e scoprire un antico tesoro.

Grazie alla presenza di personaggi noti, da Carlos, a Patty, da Harlok al capitano Barba d’Argento, “Risen 2: Dark Waters” si collega intimamente al finale del suo predecessore. Lo scenario dei pirati si rifà ad una tradizione di successo dei Piranha Bytes: stavolta gli sviluppatori hanno tutta l’intenzione di sfruttare appieno la scenografia piratesca per presentare un’avventura epica.

Traduzione dal tedesco a cura di Lck.




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