Risen 2 al GamesCom: la preview di PCGames


Risen 2: Dark Waters è presente al Gamescom 2011 di Colonia. I redattori di PCGames hanno dato un’occhiata al gioco e qui svelano cosa è legittimo attendersi dall’avventura piratesca dei Piranha.



In Risen 2: Dark Waters non è necessario sconfiggere i nemici in combattimento corpo a corpo, ma si può ricorrere anche alle armi da fuoco.

Risen 2: Dark Waters, stiamo arrivando! Ci è stata data la possibilità di provare una parte del nuovo gioco di ruolo in una delle fasi più avanzate, saltando quindi l’inizio di cui ormai siamo a conoscenza grazie ai vari articoli usciti negli scorsi mesi. Non sapete di cosa stiamo parlando? Riassumendo… il gioco inizia in tono dimesso come tutti i prodotti dei Piranha Bytes: l’eroe, ancora senza nome, si è dato all’alcol per dimenticare gli eventi del precedente episodio. Casualmente salva la ragazza pirata Patty, recentemente naufragata. Scopre quindi che il padre di Patty, Barba d’Argento, un famoso e temibile pirata, possiede un’arma con i quali sarebbe possibile tenere a freno i titani ed i mostri che minacciano il mondo. Su incarico dell’inquisizione dovrà quindi infiltrarsi tra i pirati per poter mettere le mani su questa arma.

Al punto in cui noi abbiamo preso le redini dell’eroe, quest’ultimo si trova su una nave assieme a Patty, al molo di Puerto Sacarico, una delle roccaforti dell’inquisizione sull’isola Takarigua. Sull’isola pare sia presente un covo di pirati ed il nostro incarico è quello di trovarlo per poterci avvicinare a Barba d’Argento. Abbiamo altri problemi più pressanti però: l’eroe senza nome possiede soltanto una sciabola e dei pantaloni — se non altro ci aiuta a rendere credibile la storia di essere stati espulsi dall’inquisizione. Inoltre non abbiamo una mappa dell’isola: come anche in Risen, gli aiuti di questo genere vanno prima conquistati attraverso delle quest o spendendo dell’oro presso i mercanti. Nel nostro caso la mappa di Takarigua può essere ottenuta soltanto dal governatore dell’isola, ma per essere accolti nella sua magione sarà necessario procurarsi dei vestiti decenti. I nostri obiettivi iniziali saranno dunque: trovare un lavoro, guadagnare dei soldi.

I molti personaggi che popolano Puerto Sacarico hanno un sacco di lavoro da assegnarci: il cuoco cerca qualcuno che gli aiuti in cucina ed un garzone che gli trasporti le casse di rum. Come inserviente Patty sarebbe perfetta, ma si rifiuta di accettare il lavoro: gli oratori abili, che hanno acquisito i talenti necessari, possono però cercare di convincere la bella piratessa. Il pirata Largo è imprigionato nella torre della prigione: lui ci chiede invece di procurargli i suoi averi confiscati. Come ricompensa il pirata saprà insegnarci abilità come il movimento furtivo, il taccheggio ed altre specialità che ci aiuteranno ad operare come un ladro. Infine ci assicurerà anche l’accesso al covo dei pirati. Dopo aver fatto visita al governatore, potremo lavorare anche per lui andando a scovare uno schiavo fuggito. Ci sono cose a sufficienza da fare: chi intende svolgere tutte le quest a disposizione e perde un po’ di tempo ad esplorare i dintorni può investire dalle due alle cinque ore di gioco in Puerto Sacarico.



In Risen 2 il giocatore viene proiettato nel selvaggio mondo dei pirati.

Dopo un po’ di tempo abbiamo dunque racimolato soldi a sufficienza per permetterci una mappa dell’isola. Questo ci permette di esplorare liberamente la zona alla ricerca del covo di pirati. Il nostro giro di ricerca ci conduce direttamente nella giungla, dove incontriamo i primi mostri: cinghiali, scimmie ed un puma. Con il nostro fido fucile sotto braccio e con Patty come guardia del corpo ci gettiamo nel combattimento e notiamo le modifiche che i Piranha Bytes hanno fatto al sistema di combattimento: quando si impugna un’arma bianca, si colpisce con il tasto sinistro del mouse e quando il colpo è terminato si può continuare a cliccare in modo da far continuare l’attacco senza sosta. In questo modo è possibile concatenare una sequenza arbitraria di colpi che — grazie al motion capturing — hanno un aspetto molto migliore di quelli in Risen. L’eroe senza nome può anche sfruttare alcuni trucchi subdoli: spingendo la barra spaziatrice durante il combattimento si colpisce l’avversario con una pedata, il che lo fa inciampare. In aggiunta si possono apprendere i cosiddetti “dirty tricks” (pagando un corrispettivo in oro presso i vari insegnanti) che possono essere utilizzati col tasto E e che consistono in mosse come il tirare della sabbia negli occhi dell’avversario o nell’utilizzo di un pappagallo addomesticato.

Le armi da fuoco funzionano in maniera molto semplice. Un grosso cerchio al centro dello schermo funge da mirino: quando si colora di rosso l’avversario è a tiro e può essere colpito. Col tasto sinistro del mouse si aziona l’arma e, solitamente, si colpisce il nemico. Gli avversari mossi dall’intelligenza artificiale cercano di schivare i colpi di tanto in tanto, muovendosi di scatto o saltando in modo da rendervi più difficile il compito di puntarli col mouse. Abbiamo provato ad affrontare i vari mostri sia con le armi bianche che con quelle da fuoco. Risultato: entrambi i sistemi di combattimento hanno pro e contro, ma soprattutto sono divertenti da usare. Chi aveva timori che le armi da fuoco avrebbero “cozzato” con un gioco Piranha Bytes può dormire sonni tranquilli.

Può rilassarsi anche chi aveva criticato l’inventario in Risen, visto che l’inventario in Risen 2 è profondamente diverso. Il menù è suddivido in varie zone, uno per ogni parte del corpo (testa, torso ed entrambe le mani). In ogni categoria troviamo gli oggetti che possono essere utilizzati con quella parte del corpo in particolare, per cui Risen 2 si prende il compito di organizzare gli oggetti in automatico per il giocatore. Grazie alla semplice funzionalità di confronto tra equipaggiamento nuovo e quello correntemente utilizzato, è molto più facile scegliere come equipaggiare il proprio eroe senza nome. Molto pratico.

Rimangono i dubbi sull’aspetto tecnico. Risen 2 utilizza, tutto sommato, lo stesso engine del suo predecessore. Ma i Piranha Bytes sono riusciti ad utilizzarlo per cose veramente notevoli, senza far salire troppo i requisiti hardware: i paesaggi sono belli da vedere e pieni di dettagli. Mentre passiamo su un campo di canne da zucchero, notiamo la luce del sole che attraversa gli alberi, mentre l’aria è piena di pollini che svolazzano leggiadri sui campi in cui lavorano gli schiavi. Proprio scene come queste, che dipendono dall’ora del giorno in cui le si contempla, rendono Risen 2 graficamente credibile. Le texture del terreno sono più plastiche rispetto a quelle di Risen, mentre anche l’aspetto dei personaggi e del loro equipaggiamento è più realistico. Soprattutto, i personaggi si muovono in maniera molto più naturale ed elastica, visto che anche i Piranha Bytes sono finalmente approdati all’epoca del motion capturing. Per quanto riguarda i dialoghi, i Piranha hanno compiuto nuovamente un ottimo lavoro: le voci sono roche e pronunciano frasi grezze ed ironiche, grazie a dei doppiatori ottimamente scelti. Una cosa che invece ci è mancata un po’ è la presenza di una colonna sonora notevole: quei pochi fraseggi musicali che sottolineavano i vari ambienti tendono per ora a mescolarsi col rumore di fondo.

Dopo una breve marcia a piedi attraverso il sottobosco e qualche combattimento con gli aggressivi abitanti della giungla, raggiungiamo finalmente il covo dei pirati che cercavamo… una parte dell’isola di Takarigua che non è stato possibile vedere nella demo del Gamescom. Tuttavia sappiamo che anche nell’accampamento dei pirati a Takarigua ci attendono quest da risolvere, che ruotano intorno alla ricerca di tesori o l’approvvigionamento di zucchero ed acqua per la produzione di rum. Finalmente incontreremo Barba d’Argento, il famigerato pirata, padre di Patty e proprietario del manufatto anti-mostri che l’eroe va cercando. Dovrebbe essere a questo punto del gioco che Risen 2 propone una delle quest maggiori, ossia quella di guadagnare il rispetto di Barba d’Argento, dimostrandogli di che pasta siamo fatti. Francamente: non vediamo l’ora di provare a farlo, inizio 2012…


Traduzione dal tedesco all’italiano di Lck.


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