Preview di Risen su JeuxVideo.com


La rivista online francese JeuxVideo.com ha potuto dare un’occhiata alla versione preview di Risen. Questo seguito non ufficiale di Gothic 3 porta alla mente “La bella e la bestia”: affascinante dall’esterno, ma di una ricchezza interiore poco comune.

Come avevamo anticipato nella precedente preview, gli sviluppatori Piranha Bytes non vogliono più sentir parlare di Gothic. La rottura col publisher JoWooD, che ne ha approfittato per recuperare i diritti sulla serie, è conclusa. Ma già dai primi passi nell’universo di Risen è molto evidente: si tratta di un genuino Gothic! La saga di Gothic riprende, in qualche modo, i temi della seria di Ultima: un universo aperto ed immersivo, sorgente di molte interazioni, un sistema di progressione molto “ruolistico” ed una libertà d’azione e di scelta che influenzano la storia del gioco. Dopo i primi due notevoli episodi della serie, rimarchevoli sia per la loro qualità che per il numero di bug, Gothic 3 ha cercato di attirare un pubblico più largo, attirandosi d’altra parte però le ire dei fan di vecchia data a causa dei combattimenti semplificati ed un aumento ingiustificato della zona di gioco.

Quindi, per descrivere Risen bastano poche parole: si tratta di una evoluzione di Gothic 3, pensata però come un ritorno alle origini del gameplay di Gothic 2!

Abbiamo appena disturbato un uccello esotico. Sarà disposto a lasciarci passare?

I primi minuti di gioco delineano la seguente situazione: si incarna un eroe da poco naufragato su un’isola sconosciuta, un eroe che è impossibile definire ma che sarà possibile far evolvere durante l’avventura. A grandi linee, l’esperienza accumulata risolvendo le quest del gioco e nei combattimenti permettono di salire di livello, che comportano anche l’acquisizione di alcuni punti per il miglioramento del personaggio. In pratica si tratta di un sistema identico a quello dei vari Gothic, anche per quanto riguarda l’interfaccia che riporta poche modifiche. Si ritrovano tutte le caratteristiche che hanno marcato il successo della serie, a cominciare dalla totale libertà che viene concessa. E se la superficie dell’isola appare notevolmente ridotta – in confronto a quanto offriva invece Gothic 3 (o altri giochi “aperti” come Oblivion) – Risen guadagna in ricchezza ciò che ha perso in estensione. Gli ambienti sono immersivi, le possibilità d’interazione sono innumerevoli ed i PNG non sono mai stati così ben delineati.

Ecco cosa offre graficamente Risen. È accettabile, ma ci si attendeva di meglio.

Se ci si concentra invece sui PNG “generici”, l’universo di gioco propone purtroppo diversi “cloni” fisici, anche se la loro profusione potrà ancora essere corretta sino alla pubblicazione del gioco. Graficamente il motore di gioco, simile a quello di Gothic 3, presenta degli ambienti che sono appena più belli di quelli del suo predecessore. Sebbene l’universo possa essere attraversato interamente senza schermate di caricamento, ci si attendeva dei miglioramenti grafici notevoli, soprattutto a giudicare dai video pubblicati precedentemente dal publisher. Sempre considerando che la versione in nostro possesso è una versione preview, il grado di “finitura” sembra essere molto più soddisfacente di quello consueto dei giochi Piranha Bytes. Se la versione però XBox 360 presentava problemi di collisione e di framerate incerto (che dovrebbero essere corretti entro la pubblicazione), la versione PC invece ci risultava stabile, fluida e priva di bug particolarmente rilevanti.

Questa scena non vi ricorda niente? Chi ha risposto Gothic 3 ha vinto.

L’isola vulcanica di Risen presenta diversi punti d’interesse, tra i quali la città di porto (Porto Faranga), un accampamento di fuorilegge ed un monastero. Altrimenti comandato da Don Esteban, Porto Faranga è ormai nelle mani salde dell’inquisizione, che si è impadronita dell’isola dopo la comparsa di alcuni misteriosi fenomeni. Gli abitanti sono costretti a rimanere in città mentre l’inquisizione indottrina i suoi nuovi novizi e sfrutta le risorse locali per i suoi imperscrutabili motivi. Destituito, ma ancora in vita, Don Esteban (anche detto “il Don”) è partito per fondare un campo di fuorilegge nascosto in una palude, dal quale tenta di scatenare una ribellione. Ci si ritrova dunque con un sistema a fazioni sicuramente comprovato nel tempo: man mano che si prosegue con le quest, il giocatore è progressivamente costretto a prendere posizione in favore di un campo o l’altro. E, come d’uso, gli sviluppatori usano il detto “dimmi chi aiuti e ti dirò chi sei“. Non contate quindi di utilizzare poteri magici se non offrite i vostri servigi al monastero. Al contrario, le abilità da ladruncolo si possono apprendere soltanto schierandosi tra gli uomini del Don.

Il vostro tentativo di approccio silenzioso è fallito. Fuggite se non volete fare la fine degli scheletri!

Pensiamo di essere riusciti ad evocare la parentela che ha Risen con i precedenti giochi dei Piranha Bytes. Affinché però non pensiate che il gioco si appoggi soltanto sulla sua illustre parentela, passiamo in rassegna il sistema di combattimento che ha un tono sicuramente più tecnico di quello di Gothic 3. Un sistema che si basa meno sui colpi disponibili (classici e poco numerosi) piuttosto che sulla capacità del giocatore di riuscire ad adattarsi al comportamento dei suoi avversari. Dovete sapere che, al pari dei PNG, anche i mostri che si incontrano hanno una propria vita. Se si passa accanto ad una creatura, questa attaccherà soltanto se si sentirà effettivamente minacciata dalla presenza del protagonista e a seconda di ciò che la creatura sta facendo (potrebbe essere occupata a dormire o mangiare). Ci sono anche dei mostri che tentanto d’intimidirci per dissuaderci dall’avanzare. Se li si affronta in combattimento, bisogna reagire correttamente alle loro tecniche d’attacco specifiche: alcuni indietreggiano per effettuare poi delle cariche, altri cercano di accerchiare l’avversario, senza contare gli animali che si organizzano in gruppi e quindi possono sottoporvi a più attacchi da più direzioni diverse. I combattimento sono, in effetti, piuttosto ardui e tecnicamente esigenti.

Il minigioco di scassinamento delle serrature di Gothic 2 fa il suo grande ritorno.

Per misurare correttamente il livello di realismo degli scontri di Risen, non c’è niente di meglio di un piccolo aneddoto. Durante uno scontro contro un gruppo di gnomi particolarmente tenaci, una volta sono stato sorpreso da un gruppo di lupi che aveva deciso di gettarsi nella danza del combattimento, pensando che l’andamento dello scontro gli sarebbe stato favorevole. Per mia fortuna però, tutto si è svolto diversamente: essendo riuscito ad uccidere rapidamente uno degli gnomi, ho avuto nuovamente la sorpresa di vedere i lupi accorrere… e gettarsi sulla carcassa dell’infortunata piccola creatura per divorarla (preda molto più facile di me, evidentemente), mentre a me rimaneva soltanto da affrontare il resto del gruppo di gnomi. È una buona prova di come funzioni il sistema di adattamento del comportamento delle creature e, per estensione, del lavoro eccezionale che hanno svolto i Piranha Bytes. Si può supporre che l’intelligenza artificiale di Risen sarà una delle migliori mai viste in un gioco di ruolo. Per concludere, oltre alle riserve espresse sugli aspetti tecnici e nonostante l’impressione che si ha di giocare ad una semplice variante di Gothic, Risen sembra essere un gioco estremamente ricco, profondo ed interessante.

Tradotto dal francese da Lck.

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