ELEX è bizzarro e talvolta di scarsa qualità, ma completamente aperto



Il blog americano Destructoid ha pubblicato un articolo su ELEX, dopo aver provato la demo distribuita alle varie testate video-ludiche.


The Legend of Zelda: Breath of the Wild mi ha fatto apprezzare da una nuova prospettiva i videogiochi open-world. Amo la libertà nell’affrontare le missioni (o nel poterle trascurare) e nell’ordine in cui posso gestirle. Mentre videogiochi come Grand Theft Auto e i più recenti Elder Scrolls offrono solo ritagli di questa libertà, essi tendono ad accompagnarti per mano nel corso della trama principale, facendo inevitabilmente venir voglia al giocatore di ribellarsi al sentiero già tracciato.

Con mia somma sorpresa, ELEX è anche più aperto di Zelda. Offre una totale libertà di esplorazione in qualunque zona del mondo di gioco. Se vedete una montagna distante, potete viaggiare fino ad essa. Se uno dei personaggi vi guarda storto, potete ammazzarlo. Se volete fregarvene della missione principale, proseguite pure. Il mondo di gioco compenserà questa mancanza di incarichi principali e offrirà altre opzioni per avanzare nel gioco. Sembra assomigliare proprio a Morrowind (eccetto che questo gioco considererebbe la missione fallita).

Il combattimento di base in ELEX funziona in modo simile a Dark Souls. Ci sono un attacco pesante ed un attacco rapido. C’è una quantità di stamina che limita i movimenti, in modo da non poter muovere all’impazzata le armi e sperare di vincere semplicemente così. Insieme al combattimento ravvicinato, compaiono alcune pistole e armi sci-fi, che rendono il gioco una sorta di sparatutto in terza persona.

ELEX sembra poco maneggevole, ma questa impressione deriva soprattutto dal confronto con altri videogiochi. Sono talmente abituato agli action-RPG che adottano tutti lo stesso sistema di controllo, che ho avuto un po’ di difficoltà a premere i pulsanti giusti per estrarre le mie armi. È un po’ strano come hanno mappato i comandi del d-pad…

Sono rimasto anche spiazzato dal fatto che per scattare sia necessario tenere premuto lo stick sinistro e che non ci sia l’opzione di abbassarsi. Mentre potete andare ovunque nel mondo di gioco e praticamente fare ciò che volete, non vi avvicinerete di soppiatto a nessuno. Potete schivare i loro attacchi, sebbene il gioco miri direttamente sui nemici e sia piuttosto difficile togliere il target (o spostarlo su un altro nemico).

Poiché la demo è stata pensata per essere a circa metà del gioco, avevo alcune pistole assurdamente potenti a mia disposizione. Ricordandomi della libertà che avevano lodato, mi sono messo in viaggio lanciando granate a chiunque incontrassi per caso. Poiché il risultato era la mia morte rapida, ho iniziato a cambiare il mio approccio. Invece di sparare alla cieca a gruppi di nemici, li ho eliminati a distanza e ho usato il combattimento ravvicinato quando rimaneva un solo nemico da sconfiggere.

A dire il vero ho giocato benissimo, risparmiando un colpo per la fine di quello scontro. Ho fatto fuori tutti e sono comunque morto nel farlo, ma almeno non sono stato “rimproverato” per aver scelto questo approccio. L’aspetto migliore di ELEX è che nessuna delle tue azioni è limitata. Se davvero odiate il mondo, potete scatenare la vostra furia su chiunque sia abbastanza sfortunato da incrociarvi.

Le azioni criminali non saranno prive di punizione, ma non si tratterà di un riquadro di testo di rimprovero, come negli Elder Scrolls in cui le varie città metteranno una taglia sulla tua testa. Potete riscattare la vostra taglia o fare ammenda per i vostri crimini, ma anche semplicemente affrontare orde infinite di cacciatori di taglia pronti ad attaccarvi.

È fantastico vedere questo tipo di sistema in un gioco. Si inizia davvero a sentire che il mondo che stai esplorando è realmente vivo. La maggior parte di quelle interazioni sembrano limitate ai personaggi che spifferano le vostre azioni alle guardie o ai nemici che fuggono in cerca di rinforzi, ma uccidere qualcuno nel mondo di gioco significa rimuoverlo permanentemente da esso. Per lo meno una volta uccisi, non saranno più una spina nel fianco.

ELEX è sviluppato da Piranha Bytes, il team che ha creato le saghe di Gothic e Risen. Quei giochi non sono propriamente famosi per la loro elevata produzione e lo stesso vale per ELEX. C’è parecchio clipping e ci sono molte animazioni grezze, che possono distrarti in vari momenti. Un nemico che ho ucciso è diventato in pratica un peso morto e potevo passargli attraverso come se non fosse esistito.

Questo discorso vale anche per l’aspetto grafico generale di ELEX. Non mi importa del lato artistico, ma sembra un videogioco per PS3 ad alta risoluzione. Un po’ datato, ma funzionale. Quei problemi di clipping non rovinano comunque l’esperienza di gameplay, semplicemente rompono il senso di immersione.

D’altronde, si tratta di un team sviluppatore che non è popolare tra i videogiocatori americani. Sia Gothic sia Risen sono noti e ben accolti in Europa e ho l’impressione che ELEX subirà lo stesso destino. Quelle serie hanno i loro fan e non attirano chiunque (incluso me), ma tutto ciò è sicuramente preferibile alle compagnie come Ubisoft che creano tutti i videogiochi pensando a tutti i potenziali giocatori. Preferirei vedere uno sviluppatore focalizzarsi su ciò che vogliono realizzare piuttosto che omogeneizzare i propri giochi per la massa.

Nonostante gli angoli da smussare e alcuni aspetti di bassa qualità, mi sono comunque divertito con ELEX. La mia demo è iniziata con la promessa “puoi andare ovunque” e sono davvero riuscito a farlo (fino ad un certo punto, di proposito nella demo). Salire su una montagna con il jetpack, ripulire letteralmente una città da chiunque, e poi raccogliere un bottino dal mucchio di cadaveri. Perché no?

Al momento ELEX è destinato ad uscire per PC, PS4 e Xbox One. Da quanto ho compreso da una rapida chiacchierata con uno dei programmatori, dovrebbero pubblicare il gioco tra circa sei mesi. Quello potrebbe essere un mondo interessante di trascorrere l’estate, soprattutto dopo aver esaurito Breath of the Wild.

Traduzione italiana di Colmar.


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