GDC – Gioca nel ruolo di un pirata in Risen 2: Dark Waters


Charles Onyett ha scritto un articolo per il sito IGN sul gioco presentato dei Piranha Bytes al GDC di San Francisco. Eccovi l’articolo tradotto.


Noti per i loro lavori con i titoli Gothic, gli sviluppatori Piranha Bytes saranno presto conosciuti per qualcos’altro: i pirati. In Risen 2: Dark Waters, interpreterete il ruolo del personaggio principale del precedente gioco Risen, che come Gothic era un RPG single-player e open-world. In Dark Waters sono passati parecchi anni dopo gli eventi cruciali di Risen, e il protagonista da allora è passato dal combattere con pazze creature all’interno delle montagne all’ubriacarsi in numerose taverne. Viene fuori che mostri marini stanno facendo a pezzi le navi, e parte della vostra missione nel gioco, per lo meno all’inizio, sarà scoprire cosa sta succedendo.

Per riuscirci sarà necessario accattivarsi il favore di un gruppo di pirati. A differenza di Risen, Dark Waters presenterà più isole, almeno 3 stando alle parole dei Piranha Bytes. Queste aree, in cui vi avventurerete, saranno più piccole di dimensioni rispetto all’isola di Faranga del precedente gioco, ma in totale Risen 2 comprenderà un territorio ampio e pieno di contenuti, la cui esplorazione richiederà approssimativamente dalle 60 alle 80 ore di gioco. I Piranha Bytes hanno dichiarato che un’ambientazione con varie isole permette un’esplorazione più appassionante, dal momento che non potrete scorrazzare liberalmente nella fase iniziale e perlustrare tutti i territori. Invece, avrete bisogno di imbarcarvi su una nave per poter viaggiare verso nuovi spazi, il che garantisce una maggiore varietà nel design e nell’aspetto degli ambienti.

Risen 2 ha più stile dei suoi predecessori.

I Piranha Bytes hanno anche dichiarato che stanno prestando molta attenzione ai feedback e stanno creando territori e modelli dei personaggi molto più dettagliati, affermazione che condivido. Ho avuto l’opportunità di vedere il gioco per breve tempo ed è senza dubbio un passo in avanti rispetto a Risen, poiché mantiene i paesaggi realistici, ma aggiungendovi anche nuovi effetti e una vena artistica molto creativa. Nonostante io abbia apprezzato l’atmosfera un po’ cupa di Faranga nel primo gioco, non intendo lamentarmi delle visuali migliori e, cosa ancora più importante, dei pirati. Sembra anche che i modelli dei nemici abbiano molto più stile. La bestia, incrocio tra un dinosauro e un serpente, e l’enorme ragno che ho visto erano davvero d’aspetto sgradevole, ma brutti in senso spaventoso proprio come i veri nemici dovrebbero apparire, non nel modo un po’ ridicolo dei mostri simili agli struzzi del gioco precedente.

Anche il combattimento ha subito dei cambiamenti. Gli archi e le balestre sono scomparsi e sono stati rimpiazzati dalle armi da fuoco. Durante il vostro viaggio avrete accesso a pistole, vari tipi di fucili ed anche cannoni. Anche il combattimento ravvicinato sarà un’opzione se l’idea di sparare proiettili in un gioco come questo non sarà di vostro gradimento, e ci sarà pure un sistema per la magia, sebbene probabilmente finirà per essere diverso da quello presente in Risen. I Piranha Bytes hanno mostrato davvero poche sequenze di combattimento e Dark Waters ha sicuramente l’atmosfera dei giochi in stile Piranha Bytes, benché lo stile di combattimento del protagonista con la lama ricurva non sia apparso così scomodo come in Risen.

Sembrerebbe anche che la progressione delle abilità e la lealtà nei confronti di una fazione abbiano ancora un ruolo importante nel gioco. Nel caso vorreste imparare le abilità furtive, dovrete trovare un insegnante e instaurare un rapporto con lui per sbloccare i potenziamenti delle abilità. Allo stesso modo, qualora vi comportaste da stronzi con l’insegnante, potreste precludervi per sempre la possibilità di apprendere i loro insegnamenti. Si tratta di un gioco open-world, dopotutto, quindi avrete un sacco di libertà nel costruire e personalizzare il protagonista secondo il vostro ideale di eroe fantasy spaccone.

Ha pure le pistole.

Come già sapranno alcuni fan dei Piranha Bytes, i set di armature sono sempre una grossa questione nei loro giochi. In generale non ci sono molti pezzi d’armatura da sostituire ogni cinque minuti per aumentare le statistiche minime, ma quelli presenti sono sparsi. Non sono solo mezzi per aumentare i propri parametri difensivi, ma anche simboli del proprio rango e segno dei risultati raggiunti. Per questo motivo, acquisire un nuovo set d’armatura è un’esperienza molo più gratificante, diciamo, del gettare via una corazza con + 3 di resistenza per una versione con + 5 di resistenza. I Piranha Bytes non vogliono abbandonare il prestigio associato all’ottenere le armature in Dark Waters, sebbene sembri che il team abbia intenzione di aggiungere più equipaggiamento di livello basso per permettervi di personalizzare l’aspetto del protagonista già nella fase iniziale.

Di solito questi tipi di giochi non sono molto intuitivi per i nuovi giocatori. Non ti accompagnano per mano attraverso i vari obiettivi, ma presuppongono che il giocatore esplori, apprenda notizie sui personaggi e sul mondo di gioco, e si eserciti nelle abilità di combattimento per primeggiare. I giochi precedenti dei Piranha Bytes non sono stati giochi “pick up and play” (stile giochi arcade) e da quanto si sa neanche Dark Waters lo sarà, il che mi sta benissimo. Il team è davvero bravo in quel che fa, a patto che il gioco non sarà distribuito completamente a pezzi come Gothic 3.

Il mondo di Risen 2: Dark Waters presenta cicli notte-giorno, personaggi che dormono e hanno routine di lavoro quotidiane, e molte delle caratteristiche di un gioco open-world che ci si aspetta dal genere di questi tempi. Considerando chi siano gli sviluppatori, se ritenete di essere fan degli RPG, dovrete senza dubbio tenere d’occhio questo gioco. E questo vale anche per i giocatori di console – i Piranha Bytes hanno dichiarato che si stanno concentrando su tutte le versioni del gioco per raggiungere lo stesso livello qualitativo questa volta.


Traduzione in italiano di Colmar.


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