Racconti brevi dell’isola: III – L’Inquisizione


La città è cambiata da quando l’Inquisizione è salita al potere.

Il grasso uomo si sedette su una panchina fuori dal Gyrger beffardo, e si mise a guardare. Cid si sedette al suo fianco.

“Amico, la mia vecchia signora vuole a tutti i costi una collana di perle. E io dove la trovo?” si lamentò Cid.

“E io come faccio a saperlo? Voi ragazzi piuttosto, riuscivate a mettere le mani su qualsiasi cosa.”

“Già, ma era quando non avevamo tra i piedi quel dannato Inquisitore,” disse il bandito. “Potevamo fare affari con le guardie cittadine. Pensa che poco tempo fa hanno preso Rodriguez e l’hanno portato al Monastero. Dritto dall’Inquisitore. E quando ha fatto ritorno, era un’altra persona, totalmente diversa. Come se l’avessero scambiato con qualcun altro. E ora dice che mi farà rapporto se dovesse beccarmi di nuovo con le mani in qualche losco affare. Proprio Rodriguez! Mi fa venire i brividi. Quell’Inquisitore e il suo occhio magico, scruta dritto nella tua testa e ti rivolta dall’alto in basso. E poi tu fai quello che lui vuole. Non ti puoi fidare di quel tipo. Sa più cose riguardo a quei templi di quante ne voglia ammettere, stanne certo.”

L’uomo grasso non disse nulla. Aveva sentito abbastanza.


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