ELEX – La recensione “interna” di gugand


Come vi avevamo preannunciato, vi proponiamo una recensione “interna”, scritta da un membro del nostro staff, Andrea ‘gugand’ Guglielmi, e condivisa nello spirito da tutti i membri del team Piranha Bytes Italia.


Di ELEX potrei fare una lista dei difetti molto lunga, a partire dalla grafica e dalle animazioni non al passo con gli standard odierni, all’interfaccia utente con delle scelte infelici, alle pessime collisioni e ai bachi sia negli script delle quest sia nei dialoghi. Però tutto questo passa in secondo piano perché i pregi di questo titolo sono tanti e tali che il giocatore, soprattutto un fan dei Piranha Bytes, non si può non innamorare di ELEX.


La prima cosa con cui si interagisce è ovviamente l’interfaccia di gioco. I Piranha Bytes hanno implementato un’interfaccia in stile pipboy di Fallout 3 e New Vegas, con un impianto nel braccio di Jax, il nostro eroe. Durante i dialoghi si nota bene la grossa cicatrice che nasconde questo dispositivo. L’interfaccia permette di accedere a scheda del personaggio, diario, inventario e mappa. È un po’ ridicolo che appaia, modificata ad hoc, anche quando si aprono dei contenitori, si entra nella modalità di scambio con i commercianti o si interagisce con un banco da lavoro. Nell’ultimo caso, l’interfaccia per il crafting è addirittura abbastanza macchinosa e meriterebbe una revisione. Peccato perché è una delle features che più si utilizza.

La scheda del personaggio mostra uno sviluppo simile a quello di Risen 2: Dark Waters e Risen 3: Titan Lords. Le statistiche possono essere aumentate a piacimento, usando i 10 punti per livello del personaggio, mentre i punti abilità sono da spendere presso i maestri, a condizione che si abbiano i requisiti e i soldi.
Il diario ricorda la struttura del terzo compianto Gothic. Le quest sono suddivise tra quelle per ogni insediamento e quelle principali. Il diario contiene un riassunto dei vari passaggi della quest e degli obbiettivi, e dà la possibilità di rileggere i dialoghi che interessano la quest stessa. A differenza dei primi Gothic e Risen, il quest marker è indispensabile a causa dell’enormità della mappa, che rende oggettivamente impossibile usare delle indicazioni precise. Purtroppo il sistema ci permette di trovare delle persone “disperse” grazie al marker nella mappa, facendo perdere di significato la quest stessa.



L’inventario, infinito come da tradizione, divide gli oggetti per categorie. Mi sono, tuttavia, trovato un po’ in difficoltà con questa interfaccia presso i negozianti. In questo caso tutti gli oggetti, che non siano armi, armature o munizioni, finiscono in un unico elenco che mischia ricette, cibo, consumabili, ingredienti/materiali ed altri oggetti con l’unico scopo di essere venduti. Anche se finiscono in una categoria separata, scorrere la lunghissima lista rimane una cosa noiosa.
La mappa è disponibile quasi tutta sin da subito e si vede una porzione parzialmente coperta dalla cosiddetta nebbia di guerra. Si possono notare dei punti di riferimento come edifici e strutture in modo da potersi orientare meglio. Con un click sull’icona possiamo teletrasportarci nei punti di teletrasporto attivati durante l’esplorazione: indispensabili vista l’estensione della mappa.

Il primo merito dei Piranha Bytes è quello di essere riusciti a dare una logica sufficientemente forte al mondo variegato di Magalan. Fantasy e fantascienza non sono mai state così ben fuse insieme. Ogni fazione, luogo e PNG ha un senso ed una storia che rende accettabile la strana ambientazione. Tutto gira intorno a questo materiale, tanto misterioso quanto versatile, l’Elex: lavorandolo, si potrà trasformare in una fonte di energia, in una droga o garantirà abilità sovrannaturali, per cui ogni fazione lo usa diversamente.



L’impatto iniziale col gioco è pessimo per chi è abituato ad una curva di apprendimento dolce. Ovunque, qualunque personaggio in gioco, non fa che sottolineare quanto Magalan sia pericoloso. Infatti avventurarsi, da solo, col personaggio non ben equipaggiato, è molto difficile. Ci si ritroverà a scappare per un bel po’ di ore di gioco. Dopo aver trovato finalmente un nemico alla propria portata, non ci si può illudere di aver trovato un’area dove farmare e quindi accumulare facilmente punti esperienza. Infatti, facendo qualche altro passo, si troverà un nemico con un bel teschio davanti la barra della vita ad indicare la sua mortale pericolosità, dimostrata concretamente con un attacco letale che ucciderà all’istante l’incauto Jax. Un aspetto frustrante per molti è che il singolo passaggio di livello non dà grandi vantaggi. Ci si ritroverà a rammaricarsi di non poter brandire a lungo un’arma potente, trovata magari dopo faticose esplorazioni, e bisognerà accontentarsi di portare ancora la vecchia ascia, ottenuta all’inizio, che sembra danneggiare così poco i nemici.

Contrariamente all’opinione di molte recensioni, il combattimento è uno degli aspetti migliori nell’ambito degli action RPG. L’apprendimento è reso difficile dall’apparente mancata reattività dei comandi e dei controlli non intuitivi (la prima patch ha permesso di cambiare il modo con cui si esegue la schivata vista la quantità di lamentele). Come detto all’inizio, le collisioni imprecise lo rendono ancora meno gestibile. Però, superato lo choc e preso confidenza col sistema, si scopre che è molto tattico e dà delle belle soddisfazioni. Richiede attenzione al nemico, il giusto tempismo e una oculata gestione della resistenza, senza la quale non si può né schivare né attaccare. I nemici hanno dei pattern a cui bisogna prestare attenzione ed eseguono delle animazioni abbastanza lunghe prima degli attacchi più pericolosi. Questo permette di prepararsi alla contromossa e gestire il combattimento senza particolare frenesia.



Piranha Bytes ha dato il meglio di sé nel disegno del mondo e nel posizionamento dei tesori. Aprendo l’enorme mappa che si ha a disposizione sin dall’inizio, si possono notare luoghi di interesse, ma noterete subito che Magalan non è pianeggiante, a differenza di quel che può sembrare dalla mappa. I luoghi in piano sono pochi e non molto estesi, il resto si trova a portata di jetpack. Ci si ritroverà a fare lunghe scalate, a percorrere passaggi in sentieri stretti tra due pareti rocciose, a gettarsi da grandi altezze per raggiungere i nostri obbiettivi. L’esplorazione premia moltissimo chi vuole osare, non solo con equipaggiamento oppure oggetti utili e preziosi, ma facendo anche scoprire cosa successe al mondo nel periodo in cui cadde la cometa. Lettere o registrazioni audio forniscono pezzi di un puzzle che si comporrà man mano. Non avere limiti all’inventario permette di trasformare le innumerevoli cianfrusaglie, che si trovano ovunque, in denaro sufficiente almeno per comprarsi un minimo di equipaggiamento o gli insegnamenti dai maestri, incoraggiando ulteriormente l’esplorazione.

Infine l’aspetto ruolistico si dimostra forse il migliore che i Piranha Bytes abbiano mai sviluppato. Come da tradizione, lo sviluppo del personaggio e le scelte ruolistiche sono strettamente legate. Ci sono set di abilità disponibili solo affiliandosi ad una fazione, così come l’equipaggiamento unico. Ogni fazione ha dei principi etici e morali, più o meno stringenti, a cui gli appartenenti si devono attenere. Naturalmente non mancano internamente alle fazioni personaggi con idee diverse che si lamentano delle regole, invidiosi, traditori, infiltrati di altre fazioni o scontenti che vogliono lasciare la fazione. Anche se tutte le fazioni a cui ci si può affiliare sono nemiche delle Albe, sono anche nemiche tra di loro. Le fazioni giocabili sono 3, ma esistono insediamenti neutrali, nei quali le differenze tra fazioni non contano, anche se non del tutto. Luoghi dove personaggi provenienti dalle altre realtà si uniscono per molteplici ragioni, soprattutto per le idee diverse rispetto alla fazione di provenienza.



Durante la propria avventura si viene a contatto con questa molteplicità di situazioni per cui l’intervento del giocatore può fare la differenza a favore di una fazione o di un’altra, così come cambiare il ruolo di un insediamento neutrale, oltre che la vita dei singoli personaggi.
Alle scelte di parte si aggiunge un parametro che si modifica con il comportamento di Jax, cioè con le risposte scelte durante i dialoghi. Esso viene anche modificato dall’assunzione di pozioni all’Elex, che aiutano a velocizzare la crescita del personaggio, ma aumentano il parametro di freddezza. In base alla freddezza, insieme allo stato in cui si troveranno le fazioni e gli insediamenti neutrali, cambierà il finale del gioco.

Per concludere, il gioco si presenta male all’inizio, ma è un prodotto che darà parecchie soddisfazioni. Il progresso è faticoso, ma appagante. Il gioco non annoia mai e presenta sempre qualcosa di nuovo ed interessante per tutte le 50-60 ore che mediamente richiede per essere terminato. In parte riabilita il nome dei Piranha Bytes, che avevano perso parte dei loro fan storici con gli ultimi 2 Risen. Non è esagerato dire che merita di stare a fianco dei grandissimi Gothic e Gothic 2.


+
Pro


Contro

  • Esplorazione del mondo, vasto e ben disegnato

  • Scelte e conseguenze, con ripercussioni sia sulla trama sia sul gameplay

  • Mix di fantascienza e fantasy credibile
  • Grafica ed animazioni non eccelse

  • Controlli ed interfaccia da migliorare

  • Pessima gestione delle collisioni

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