Risen 2 al GamesCom – La preview di GamesWelt.de


Dopo Risen, un gioco positivo dal punto di vista del gameplay e meno dal quello tecnico, i Piranha Bytes sono pronti al secondo round. L’obiettivo è evidente: mantenere la meccanica di gioco, ma con una nuova ambientazione e un motore grafico migliorato. Ma il cambio da un’ambientazione fantasy a quella piratesca potrà veramente funzionare? GamesWelt.de ha provato il prossimo titolo dei Piranha e ne fa un resoconto.

Purtroppo a volte capita: invece di potersi rallegrare della fama e dell’onore guadagnati dopo gli eventi del primo gioco, il nostro eroe senza nome continua la sua vita senza obiettivi e sentendosi un fallimento. Anche dieci anni dopo Risen, i titani sono ancora presenti e le azioni dell’eroe non hanno avuto nessun effetto utile in fin dei conti. La città di Caldera, dove l’eroe abita al momento, ha la sua dose di problemi, visto che è tagliata fuori dai rifornimenti dell’Inquisizione a causa della presenza dei mostri marini.

L’apprendista pirata e la sua ciurma

Quando i resti di una nave naufragata vengono portati a riva, tocca nuovamente al tirapiedi di turno — scusate, intendiamo il nostro glorioso eroe naturalmente — di andare a controllare. Si scoprono cose interessanti: la graziosa Patty, che conosciamo dal primo episodio, è naufragata con la nave e ci racconta che è ancora alla ricerca del tesoro di suo padre, il pirata Barba d’Argento. Inoltre, sembra aver scoperto che i pirati conoscono un metodo per attraversare i mari senza rischiare di essere preda dei mostri marini. L’Inquisizione è molto interessata ed invia subito il protagonista ad investigare.

il protagonista viene inviato soprattutto con la speranza che ritorni all’eroismo di un tempo e che riesca a rendersi nuovamente utile. Ed in caso contrario, almeno si saranno liberati di un buono a nulla. Assieme a Patty dunque ci si mette in viaggio alla ricerca dei pirati dei mari del sud. Qui notiamo già la prima particolarità di Risen 2, ossia: la presenza di “compagni di viaggio”. E non stiamo parlando soltanto di Patty, che diverrà la navigatrice della nostra nave in futuro, bensì anche di una vasta pletora di altri personaggi e compagni che si uniranno alla ciurma. Ci sembra un’idea ottima, ma dovremo ancora aspettare di vederlo nel gioco finale per poter giudicare la validità dell’implementazione dei Piranha.

Nella nostra versione di prova, la stessa che i visitatori del GamesCom possono provare agli stand Koch Media e Deep Silver, approdiamo sull’isola di Takarigua assieme alla nostra accompagnatrice. In questo luogo dovremmo spacciarci per soldati congedati con disonore dall’Inquisizione ed immischiarci tra le fila dei pirati. Già ad una prima occhiata ci appare chiaro che i Piranha hanno lavorato moltissimo agli aspetti tecnici del gioco: sono passati i tempi del brutto anatroccolo Risen. Risen 2 brilla di rinnovata luce con i suoi ambienti colorati e vivaci, pieni di dettagli. Gli sviluppatori hanno continuato ad utilizzare lo stesso engine sviluppato internamente, ma lo hanno migliorato mantenendo comunque i requisiti piuttosto modesti. Queste modifiche avranno un’influenza notevole anche sulla versione per console.

I primi lavoretti

In quanto congedati dall’Inquisizione, ovviamente non disponiamo né di soldi, né di equipaggiamento. Per cui dovremo metterci alla ricerca di qualche lavoretto da svolgere, visto che cercare di attraversare la giungla che pullula di selvaggi mostri, schiavi fuggiti e pirati non ci sembra una buona idea. Svolgiamo il lavoro di corriere per un cuoco, convinciamo la nostra amica Patty a lavorare come assistente in cucina grazie alla nostra nuova abilità “lingua d’argento”, recuperiamo i vestiti di un pirata imprigionato ed altro. Già in queste prime quest che si incontrano appare evidente che esistono vari modi per risolvere gli stessi compiti.

Svolgendo le quest incontriamo spesso dei personaggi pittoreschi, a partire dal rude cuoco Osorio al grasso governatore con tanto di parrucca e pizzetto appuntito. I classici luoghi comuni da pirata non vengono evitati, anzi, vengono integrati con una buona dose di umorismo nel gioco. I dialoghi che ci vengono proposti contengono sempre una varietà di risposte possibili con le corrispondenti reazioni dei personaggi. Presto scopriamo anche che tra i vari abitanti dell’isola esistono delle rivalità che è impossibile ignorare: una situazione che offre molte possibilità e può essere sfruttata nei dialoghi e nei comportamenti — molto bene. Mentre Risen, dopo un inizio molto libero, aveva una conclusione piuttosto lineare nello svolgimento, Risen 2 apparentemente si comporterà al contrario. Il giocatore viene condotto per mano dagli sviluppatori almeno inizialmente, dopodiché il gioco offrirà una progressione di possibilità sempre più vaste. Nessuna navigazione lineare tra le varie isole dunque, ma libertà di movimento. Proprio come la vita da pirata ci promette.

Interfaccia migliorata

Diamo un’occhiata all’interfaccia di gioco e al HUD. Le informazioni a schermo sono piuttosto spartane: è presente una bussola, una barra di accesso rapido, l’arma utilizzata ed una barra di salute. L’inventario d’altro canto è radicalmente migliorato: al centro troviamo la figura dell’eroe, mentre nei vari slot (suddivisi per zona del corpo come testa, torso, gambe, piedi e così via) troviamo gli oggetti che possiamo utilizzare. Sarà presente una varietà rinfrescante di oggetti da utilizzare, tra cui ovviamente l’autentico abbigliamento da filibustiere dei mari (inclusa la bandana).

Alcuni oggetti offrono dei bonus alle abilità del nostro eroe. Saranno anche presenti degli oggetti “leggendari” con delle proprietà speciali, ma che sarà possibile trovare solo seguendo particolari indizi disseminati in giro per il mondo, in particolare leggendo libri o origliando le conversazioni dei personaggi. Tra le altre cose particolari che ci sono saltate all’occhio, annoveriamo la presenza di una scimmietta addomesticata che potremo sfruttare per sgraffignare oggetti e tesori dalle case.

Il diario delle quest sembra essere molto più organizzato che in passato. Singole quest possono essere marcate in modo tale da apparire sulla mappa del mondo. Questo ovviamente soltanto se si è riuscito ad ottenere una mappa della zona acquistandola o rubandola ad un personaggio. Utilizzando la mappa dei mari d’altro canto è possibile scegliere la prossima destinazione e quindi navigare da un’isola all’altra. Informazioni aggiuntive possono essere ottenute presso i personaggi che si uniscono alla ciurma e gli insegnanti che incontreremo durante la nostra avventura.

A volte meno c’è, meglio è

Il nostro eroe dispone di 5 abilità di base, tra cui le armi bianche, le armi da fuoco, durezza e scaltrezza. La quinta purtroppo non possiamo rivelarla al momento. Ognuna di queste abilità può essere specializzata in 3 sotto-abilità, per cui ad esempio le armi bianche si suddividono in armi da scherma, da fendente e da tiro. Il campo della scaltrezza invece racchiude i trucchetti sporchi, il talento da ladro e la lingua d’argento. Come sempre, le abilità vanno apprese rivolgendosi a degli insegnanti e ricompensandoli con adeguate quantità d’oro. Alcune abilità possono essere sviluppate meglio presso alcune fazioni, per cui ad esempio i migliori insegnanti di armi da fuoco si trovano presso l’Inquisizione. In base all’aumento delle abilità, migliorano anche i risultati ottenibili o, nel caso del combattimento, si aggiungono nuove mosse e combo al vostro stile.

Il sistema di combattimento è stato mantenuto ad un livello piuttosto essenziale: in corpo a corpo si para col tasto destro del mouse e si attacca con quello sinistro. Molta importanza viene data al timing delle mosse e degli attacchi. Con archibugio e pistola, invece, si mira col tasto destro e si spara col sinistro, mentre un cerchio al centro dello schermo indica il raggio e la dispersione dell’arma. Abilità come i “trucchetti sporchi” possono essere utilizzati per gettare fango o sabbia negli occhi all’avversario o per spintonarli con i piedi.

Per il resto si vedono molte cose ormai usuali: i personaggi svolgono la propria routine quotidiana e tutto sommato non si incontrano mai due volte allo stesso posto, il che conferisce al mondo una discreta sensazione di realismo. Alla stessa maniera, i personaggi reagiscono bruscamente alle azioni dell’eroe: chi entra in un centro abitato a spada sguainata viene messo in riga molto velocemente. Stessa cosa vale per il furto o per l’accesso indesiderato agli edifici. Un sistema di crafting sarà nuovamente presente, così come la raccolta di erbe e di ingredienti. Ci sono un sacco di cose da fare per i futuri pirati.

Commento

I Piranha Bytes sono aperti al cambiamento e all’evoluzione. Sebbene le meccaniche di gioco di base di Risen e Gothic non vengono mutate radicalmente, il nuovo scenario e la grafica migliorata permettono agli sviluppatori di percorrere nuovi sentieri ancora non battuti. Come sempre il team tedesco riesce a convincere grazie ad una combinazione di personaggi molto forti, dialoghi senza mezzi termini ed un mondo di gioco più che credibile e pieno di atmosfera, che può essere esplorato in libertà. Siamo impazienti di scoprire se il sistema con nave e ciurma funzionerà a dovere. Dopo la demo che abbiamo potuto testare, non vediamo l’ora di poter levare le ancore e spiegare le vele assieme ai Piranha Bytes all’inizio del prossimo anno. Sembra proprio che i Piranha intendano rilasciare il loro gioco più maturo e sviluppato con cura finora.

Traduzione dal tedesco all’italiano di Lck.


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