Io sono la gomma, tu la barba d’argento – La preview di Gamona.de


Un momento di pace e tranquillità. Questo si era immaginato il futuro l’eroe di Risen, invece di trovarsi nella sua catapecchia ammuffita a bere l’ennesima bottiglia di rum. Giorno dopo giorno, la delusione delle sue azioni durante il primo episodio lo schiacciano sempre di più. Vediamo cosa pensa del gioco la rivista online tedesca Gamona.de.

Il soldato dell’Inquisizione si trasforma in un alcolizzato. Quando un giorno sull’isola vulcanica di Caldera i resti di una nave vengono portati a riva dalla marea, appare chiaro a tutti: qualcosa di nefasto si sta avvicinando. E siccome l’eroe senza nome non ha molto altro da fare, l’Inquisizione gli assegna il compito di recarsi dai pirati: se c’è qualcuno che conosce come liberarsi dei mostri marini, questi sono sicuramente i filibustieri che infestano i mari di Risen.

Cosa manca per cominciare la missione? Una autentica lady piratesca dalla lingua tagliente che segue l’eroe sulle sue avventure. Meno male che anche Patty viene portata sulla riva di Caldera dopo un naufragio ed, in quanto naufraga, non ha nulla di meglio da fare. La signorina era comparsa nella città del porto del primo Risen, ha un padre pirata molto importante e perlomeno ha tutto l’aspetto di una donna, a differenza del suo corrispettivo dal primo episodio che era una specie di donna catturata nel corpo di un muscoloso uomo.

Già sulla prima isola troviamo molto da esplorare.

Sono sicuro che i Piranha Bytes l’abbiano sentito ripetere diverse volte negli ultimi anni, da parte di giocatori poco contenti delle parodie dal doppio cromosoma X che spacciavano per donne. Ma stavolta il risultato sembra riuscito! Patty ha un aspetto femminile: esile, agile, sexy e abbondante nelle parti giuste.

Su una barchetta dell’Inquisizione ci si dirige assieme verso Takarigua, una delle isole nel nord-ovest del mondo di gioco. Qua, a Puerto Sacarico, una delle fortezze dell’Inquisizione, il ritmo scende notevolmente. I malvagi mostri da sconfiggere sono un obiettivo lontano almeno quanto quello di ritrovare il covo dei pirati. La chitarra strimpella romanticamente sullo sfondo e ci si perde nel piacere di osservare il tramonto in riva al mare.

Coloro a cui piace perdere un po’ di tempo in relax totale, invece di dedicarsi sempre e solo all’avventura, apprezzeranno sicuramente questo luogo. La città, inondata dal sole ed attorniata dalle mura plastiche e rovinate dal tempo, è uno splendore da visitare. Chi entra nelle abitazioni altrui senza essere invitato viene accolto a sciabola sguainata, insultato ed infine aggredito senza mezzi termini. La stessa cosa vale per chi estrae la propria arma in pubblico soltanto perché crede che la tovaglia appesa a garrire al vento sarebbe migliorata da un nuovo taglio.

Incredibile che, dopo tutti questi anni dopo il primo Gothic, quasi nessuno sviluppatore di giochi di ruolo abbia dato valore a queste reazioni dei personaggi. Bello vedere d’altra parte come i Piranha Bytes si citano da soli: sarà altrettanto interessante vedere se, più in dettaglio, siano stati fatti passi in avanti dal lontano 2001 per quanto riguarda la simulazione delle routine quotidiane delle persone.

L’obiettivo del viaggetto è quello di trovare il covo di pirati. Il capitano Barba d’Argento, per la precisione…

In quanto nuovo arrivato, non ho idea di come funzionino le cose qui sull’isola e comincio a chiedere informazioni al primo lavoratore che incontro, scoprendo diverse cose interessanti: senza una camicia adeguatamente lurida e zozza non c’è speranza di rivolgersi ai pirati, dalla piantagione di canna da zucchero dell’Inquisizione spariscono forniture di materie prime e alcuni schiavi sono fuggiti nella giungla. Il nostro diario cresce a vista d’occhio.

Quindi ci si ritrova con le mani piene di cose da fare, per essere un eroe senza nome spintonato verso l’avventura controvoglia e senza equipaggiamento. Il secondo problema si lascia risolvere con un paio di monete d’oro ed un mercante locale, per cui ci si può dedicare alle prime quest da bracciante con un po’ di equipaggiamento di base: portare il grog alle piantagioni per migliorare il morale dei lavoratori &mdash e i soliti compiti che ci vengono propinati ad inizio avventura.

Finora non c’è niente che lasci particolarmente estasiati a livello di narrativa, ma possiamo rallegrarci a livello grafico: le palizzate della piantagione sono curve e malmesse, spezzate a tratti ed ammuffite dall’umidità. In altri giochi il mondo viene misurato attentamente con la livella, le porte e gli angoli sono penosamente organizzati ad angolo retto e le case sembrano pianificate meticolosamente su un foglio DIN-A4. Non è il caso di Risen 2.

Un mondo fatto a mano

In quanto a creazione di un mondo di gioco piacevole, i Piranha Bytes possono darsi una buona dose di pacche sulle spalle. Che l’isola sia piena di elementi interessanti ed emozionanti non è importante al momento, posso soltanto dire che ancora settimane dopo la prova ricordo il fulgore del sole al tramonto e le schiene piegate dalla fatica dei lavoratori nel campo di canne da zucchero. Sicuramente un punto positivo per un buon rapporto tra avventura ed avventuriero.

Chi preferisce gettarsi subito nel sottobosco alla ricerca di sfide, è invitato a farlo. Attraverso sentieri pieni di liane e fronde verdi, oltre cascate e scogliere fino a giungere in misteriose radure nella giungla: le zone esterne alla città sono varie e ben realizzate, anche se la prima isola sembra essere piuttosto ridotta nella dimensioni. Tuttavia, uno sguardo fugace alla mappa dei mari ci rivela che là fuori c’è ancora molto da esplorare e da scoprire. Alcune isole sembrano essere grandi il doppio o addirittura il triplo della prima… e tutto sommato sono ancora all’inizio del mio viaggio.

Chi prende la strada sbagliata finisce presto per confrontarsi con mostri del genere.

Giunti all’accampamento dei pirati, si hanno diverse possibilità per guadagnare l’accesso. Il modo più facile e più diretto è quello di farsi strada con la sciabola — ma non è necessario. Sarebbe anche possibile attraversare una caverna il cui ingresso si trova sulla spiaggia, ma bisognerebbe confrontarsi con creature come quelle nell’immagine e non sembra che questi mostri si adattino a livello dell’eroe. Chi prende la strada sbagliata si troverà presto a prendere anche una sonora catasta di legnate.

Un’altra possibilità è data dalla “lingua d’argento”. Così si chiama in Risen 2 l’abilità di convincere i personaggi attraverso la propria oratoria e, come tutte le abilità, va appresa investendo i relativi punti apprendimento e monete d’oro. Se si sceglie questa opzione pur non possedendo il talento necessario, l’eroe mormora qualcosa del tipo “non posso farlo” tra se e se. Sarebbe più credibile se l’eroe tentasse e fallisse, ma forse sarà un’aggiunta futura.

Le animazioni durante i dialoghi sono state provviste di alcuni dettagli aggiuntivi. Niente che sia comparabile a “The Witcher 2” o “Dragon Age”, ma considerando a cosa ci avevano abituati i Piranha Bytes, sono dei passi in avanti. Nonostante questo, alcune animazioni sembrano un po’ brusche, poco realistiche o ripetitive col tempo. Ciononostante, tutto è stato realizzato mediante motion capturing e siamo sicuri che Risen 2 non presenterà altri casi di ventriloqui immobili come blocchi di granito come altri giochi Piranha Bytes.

Chi non vede l’ora di tuffarsi in un’infinità di dialoghi, a giudicare dalle nostre prime impressioni, dovrà fare un paio di sacrifici. I personaggi con cui è possibile parlare hanno i loro dialoghi dedicati, i loro temi d’interesse e molte linee relative alle quest, ma non molto altro. Spero che nelle fasi più avanzate del gioco siano presenti personaggi secondari che si accontentano di aprire il loro cuore e di narrarci un po’ della loro storia. Molto bello è anche ascoltare i dialoghi d’ambiente dei personaggi, ad esempio il misterioso borbottare di due pirati. Riprodotto fedelmente:
“Vado.”
“No, vado io.”
“Ah, maledetto, io vado.”
“Giammai. Ci penso io.”

Chi predilige il gioco duro può lottare direttamente contro un gruppo di avversari.

Non ho idea di cosa accada se ci si ferma a seguire il dialogo fino alla fine. Da queste scenette tuttavia dovrebbe essere possibile trarre informazioni aggiuntive su quest lucrative, tesori nascosti, avversari e nascondigli segreti. Chi tiene le orecchie ben aperte e presta attenzione a tutto ciò che sente avrà la possibilità di destreggiarsi meglio nel mondo di Risen 2. È così che dovrebbe essere.

E adesso? Scimmie. Non il tipo di scimmie che gira per la giungla digrignando i denti e non aspetta altro che passi un ignaro eroe senza nome. Quel tipo di scimmie esistono in Risen 2, ma in questo caso stiamo parlando delle piccole scimmiette molto carine che vengono menzionate nei testi delle schermate di caricamento. Siccome il nostro protagonista ha entrambe le mani occupate da armi e quant’altro, rimane soltanto spazio per un piccolo compagno arrampicatore — del resto funziona così anche con i pappagalli, che possono essere utilizzati per confondere gli avversari in combattimento.

Stando al testo sulla schermata di caricamento, le scimmiette sono in grado di arrampicarsi ed entrare negli edifici attraverso le finestre. Il resto potete immaginarvelo da soli, ad esempio si potrebbero usare di notte per rubare qualche piccolo tesoro da qualche casa ben protetta. Facile: basta mandare in missione il piccolo Diddy Kong. Vedremo se sarà possibile guidare personalmente la scimmia…

Commento

Un salto nel virile e rude mondo dei pirati: Risen 2, già dalle prime ore di gioco, sembra un ritorno più che un nuovo inizio. Rude, grezzo, diretto, ironico, Gothic. La prima isola visitabile contiene già molti degli aspetti che ci si aspetta siano presenti: il carattere selvaggio della giungla, le misteriose caverne, i sentieri attorcigliati, i cespugli dai quali spuntano pericolosi artigli… Il tutto accompagnato da pittoresche mura inondate dalla luce del sole, accerchiate dalle palme che ondeggiano al vento.

Accanto all’aspetto scenico bisogna commentare anche quello narrativo: quanto sono convincenti i dialoghi e la trama? Quanto materiale da leggere ed ascoltare c’è? Riusciranno i Piranha a presentare quest e storia entusiasmanti? Quali possibilità ci sono per lo sviluppo del personaggio? Riusciranno i membri dell’equipaggio a dare un tocco in più allo svolgimento della storia? Secondo noi queste sono e rimangono le domande più interessanti, alle quali Risen 2 probabilmente fornirà una risposta convincente all’inizio del prossimo anno.

L’opinione di Gamona.de:
“Fatto a mano, con cura e con amore — ora manca solo il giusto tocco da parte della regia.”

Traduzione dal tedesco all’italiano di Lck.


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