Xbox Live – Il cast delle voci di Risen


Nel seguente filmato di OXM.co.uk vengono intervistati due dei più importanti doppiatori inglesi di Risen, Andy Serkis (nel ruolo dell’Inquisitore) e John Rhys-Davies (nel ruolo di Don Esteban).

Segue la traduzione in italiano, a cura di MystiQ.

Gil McCallister: Ciao, oggi ci occuperemo di un nuovo RPG, Risen, sviluppato da Piranha Bytes. Il gioco contiene molti grandi talenti tra i doppiatori, fra l’altro pure un paio di attori del Signore degli Anelli; noi li abbiamo incontrati settimana scorsa nello studio a Londra e gli abbiamo posto qualche domanda a proposito del gioco.
Andy Serkis: Io interpreto la parte del Grand’Inquisitore, l’inquisitore Mendoza, che in poche parole, è un personaggio molto freddo e che crede che ciò che lui stia facendo sia la cosa giusta. Inizialmente si ha l’impressione che abbia un cuore molto freddo, ma poi si scopre che il suo nemico, Don Esteban, che all’inizio sembra essere maggiormente dalla tua parte, finirà con essere il più cattivo tra i due.
John Rhys-Davies: Io ho il ruolo di Don Esteban. Lui è come Robin Hood in gabbia, quel meraviglioso personaggio nel cuore dell’oscurità. È un personaggio abbastanza complicato e certamente molto più importante che Andy Spark. (Risata) Ditegli che ho detto questo!
Andy Serkis: Mi piacciono personaggi che hanno più facce, che in un certo modo rappresentano tutta l’umanità. Come attore so che in molti casi il cattivo fa le offerte migliori; è per questo mi piacciono molto i personaggi di videogiochi e in particolare questo qua, perché pone il giocatore davanti a molte ardue decisioni.
John Rhys-Davies: Il tipo di dramma che il produttore cerca di creare, è molto diverso dai drammi cinematografici o teatrali. È stupendo quando un buon regista ti può spiegare che una buona prestazione che hai appena dato non funzionerà (risata) all’interno del gioco a causa delle limitazioni che esso ti pone.
Andy Serkis: credo che questi siano passi da bambino che stiamo facendo, cercando di creare un ottimo gioco per il “pubblico”, cerchiamo di creare un’esperienza drammatica, un’esperienza che prende veramente il giocatore.
Il motion capturing di un carattere virtuale è un’incredibile liberazione per un attore, perché non ci sono limiti alle cose che puoi fare, bisogna solo entrare nella psicologia, nella mente del personaggio che si rappresenta. Può sembrare difficile, ma è fattibile. È un po’ come, moderare in una radio, non importa come si è esteticamente. Ciò che mi piace un sacco è l’aspetto della trasformazione, che poi prendere il ruolo di chiunque, da un bambino di tre anni e mezzo, ad una ragazza di 25 anni. Ed è proprio questo che sto cercando di spiegare da un milione di anni ad un milione di persone; però appena comincio a spiegare, noto come la gente diventa scettica e vedo come si domandano: ma è interpretare un ruolo? Si, lo è!

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