Risen 2: Dark Waters – Anteprima di Cyberludus.com


Angelo Bruno ci ha segnalato il suo articolo dedicato a Risen 2: Dark Waters sul sito Cyberludus.com.


Pirati siamo noi, all’arrembaggio!
A poco più di un anno e mezzo da Risen, titolo rpg di sviluppato da Piranha Bytes e prodotto da Deep Silver, ecco il recente annuncio del secondo capitolo, Risen 2: Dark Waters.
Cerchiamo di capire insieme quali saranno le peculiarità del titolo e le caratteristiche su cui verteranno gameplay e storyline.

L’annuncio del seguito di Risen è stato ben accolto dagli amanti del genere, poiché il titolo Piranha Bytes ha incarnato l’rpg più puro che è quasi del tutto scomparso da un paio di anni, lasciando spazio a prodotti più o meno ibridi ed action.
D’altronde, l’annuncio di Risen 2 non poteva non raccogliere consensi positivi nella critica e tra i fan del genere, considerato che Risen è riuscito ad ottenere ad oggi una media molto alta, soprattutto nel Belpaese.
Le informazioni trapelate fino ad ora sulla trama non sono tantissime: sappiamo che la storyline è stata già scritta e definita, e salvo particolari idee vincenti dell’ultim’ora gli sviluppatori avranno tutti il tempo di dedicarsi maggiormente all’ottimizzazione grafica e di gameplay.
Quasi sicuramente saremo nuovamente nei panni del fuggitivo senza nome e l’isola di Faranga, continuando la sua storia -eh sì, ancora da fuggitivo!- in un contesto territoriale e sociale ben diverso.
Fin dall’inizio ritroveremo alcuni personaggi chiave della prima avventura, ma non aver giocato Risen non pregiudica in alcun modo l’immersione con questa nuova storia.
Una recente dimostrazione di gameplay, condita da diversi trailer a supporto, lascia immaginare che il mondo che andremo a visitare con Risen 2: Dark Waters sarà caratterizzato da un contesto pirata, ricco di colori e clichè, ma probabilmente, anche per via delle Gilde, questa sarà solo una porzione delle varie sfaccettature di cui godrà il mondo di gioco.
La porzione di gameplay mostrata dagli sviluppatori riguarda una quest che si svolgerà sulle rive del mare, in cui strani mostri ostacolano i rapporti commerciali marittimi tra i pirati.
Considerato che la longevità del titolo potrebbe essere addirittura maggiore del precedente capitolo di Risen, visto che il territorio di gioco dovrebbe essere più grande, una missione di questo tipo può essere solo l’assaggio delle numerose possibilità ed attività che gli sviluppatori hanno in serbo per il videogiocatore.


Guerra moderna
Anche dal punto di vista del gameplay le novità saranno molte. Oltre alla conferma delle varie Gilde, saranno presenti anche armi da fuoco, la più grande novità anche allargando a tutto il genere (eccezion fatta per Fable, comunque sempre più lontano dall’rpg).Abbiamo potuto osservare all’opera i classici moschetti, i fucili dei “pirati moderni”, che però, come tutte le armi da fuoco presentate, sono ancora in fase di sviluppo.
Grande attenzione riposta nell’inventario e la customizzazione del proprio eroe: adesso le armature, oltre ad essere numero e anche associate alle Gilde, saranno divise in pezzi.
Questo apre un nuovo sistema di gestione dell’inventario, molto più sul classico, in cui il videogiocatore potrà sbizzarrirsi provando i vari componenti in battaglia e attuando politiche di compravendite con i mercanti sempre care agli avventurieri.
Non sappiamo ancora molto per quanto riguarda il sistema di crafting: diamo per buone le promesse degli sviluppatori, che garantiscono maggiori possibilità al videogiocatore di personalizzare il proprio armamentario.
Dalle poche informazioni arrivate dagli sviluppatori, sappiamo già dirvi che il mondo di gioco in cui si svolgerà la storia è diviso in (almeno) due grandi isole, come accaduto col recente Two Worlds II.
Man mano che il videogiocatore progredirà nella storia, potrà accedere ad aree diverse delle isole, destinate magari ad un preciso range di livello dell’eroe.
Per gli avventurieri più rischiosi, questa rischia di essere un’arma a doppio taglio, e potrebbe venire a crearsi una situazione di esplorazione-forzata o esplorazione-macchinosa, come accaduto con Gothic IV: ArcaniA, lasciando il girovagare un po’ preda di sé stesso e comandato dalla storia principale.
La scelta di dividere in due vaste aree di gioco il mondo in cui si sviluppa la storia è legata a doppia mandata con il level-up e le creature da affrontare: il team di Piranha Bytes ha garantito che le creature non aumenteranno di livello in base all’esperienza accumulata dal protagonista, ma avranno una precisa quantità di salute e danni. Lasciando, quindi, tutto il mondo esplorabile a piacimento al giocatore, è chiaro che l’esposizione a problemi di livellamento sarebbe ben più alta.
Scelta discutibile, che sia azzeccata o meno staremo a vedere in base alla gestione level-up, ma una cosa è certa: un po’ tutti speriamo che dopo aver superato la prima isola per accedere poi alla seconda, compaiano diverse interazioni tra le due aree, allontanando il rischio di dividere l’intero gioco in “primo tempo” e “secondo tempo”.


Migliorare si può
Seguendo l’onda dei cambiamenti radicali, dal punto di vista tecnico saranno numerose le novità che Piranha Bytes metteranno a disposizione dell’utente, a cominciare dall’ambientazione.
Il cupo e tetro Risen lascia spazio a foreste e boschi verdeggianti, condite da orizzonte chiaro e definito che renderanno piacevole il semplice girovagare.
La formula fantasy però resterà invariata: gli sviluppatori hanno promesso che strane ed inquietanti creature faranno la loro comparsa costantemente durante il gioco, alternandosi a mostri “classici” o semplici nemici umani. Con un anno di sviluppo già passato e ancora qualche mese di ottimizzazione, Piranha Bytes ha messo giù un impianto grafico di tutto rispetto: possiamo notare dai wallpaper già presenti in rete come i dettagli ambientali risultino definiti e puliti, andando a riempire di particolarità ogni scorcio dell’ambientazione esplorata.
Si è lavorato molto anche per quanto riguarda i modelli poligonali. I villaggi e le città presenti nel mondo di gioco saranno più popolati, e questo permetterà di conseguenza all’eroe di stringere più rapporti amichevoli con i vari npc, andando a nutrire un po’ le speranze di chi vuole personaggi non giocanti più reattivi e maggiormente presenti nelle vicende del protagonista.
Il sistema degli stessi sarà molto simile al vecchio e caro Oblivion: ogni personaggio avrà una sua routine quotidiana, ma parallelamente a questa, anche i villaggi si evolveranno in tal senso.
Ad esempio, si potrà entrare nelle abitazioni dei personaggi di notte per rubare più agevolmente gli oggetti, salvo però riuscire a scassinare la serratura, mentre in altri rpg seppur i villaggi di notte si svuotassero, non era possibile “approfittare” di tutta quella tranquillità offerta dalla complicità di Morfeo.

Inoltre, grazie alla maggior cura riposta in tutto il comparto grafico, ora i personaggi saranno ben caratterizzati anche nell’aspetto e molto diversi tra di loro.
È stata confermata la tecnica del motion capture per quanto riguarda le animazioni dei personaggi, e questo dovrebbe garantire maggior spessore in fatto di realismo per tutto il comparto tecnico.
Ancora poche notizie invece sul piano sonoro: nessuna voce è arrivata per quanto riguarda la soundtrack né la localizzazione. Di sicuro rilascio in multilingua, molti sperano che il successo di Risen possa influire per questo secondo capitolo in un eventuale investimento extra da parte di Deep Silver nella localizzazione completa per la versione europea, anche se i trailer rilasciati fino a questo momento smentiscono questa speranza.
Il gioco è stato annunciato come multipiattaforma: a differenza di Risen, stavolta Risen 2: Dark Waters sarà sviluppato in contemporanea sia su PC che su console, ma ad oggi sia gli sviluppatori che l’accoppiata Microsoft-Sony non hanno confermato i lavori, dando per certo solo il rilascio su PC. Staremo a vedere.


Fine anno col botto?
Le premesse per Risen 2: Dark Water sono davvero buone. Il globale miglioramento di tutto l’impianto di gioco, dal gameplay al lato tecnico, pare evidente anche se non ancora certo e testato.
Ovviamente, i tempi sono ancora acerbi e la data di uscita (pare nel tardo 2011) di certo aiuta gli sviluppatori per continuare in tutta tranquillità i lavori sul titolo.
La scelta di affidarsi ai pirati come spunto stilistico e di gameplay, ha permesso ai ragazzi di Piranha Bytes di usufruire di tante idee e clichè che il contesto porta con sé grazie al successo riscontrato nella Letteratura classica e ne Cinema.
Le nuove tecniche di sviluppo e gli errori commessi con Risen, incrementano le nostre speranze di mettere mano su un titolo decisamente più maturo e ricco.
Per tutte le altre novità e l’eventuale hands on della demo, restate con noi!


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