Calendario CSP: 05 dicembre 2024
Con questa casella il CST ci presenta un’altro racconto, la storia di Myrtana e più precisamente quella di un mago, della magia e della capitale Vengard nel suo guscio magico… che si arricchisce sempre più di particolari interessanti!
“Il Vaso della Conoscenza”
Nereus fece scorrere delicatamente le dita sull’antica carta del tomo steso davanti a lui. Le fragili fibre assorbirono avidamente i residui oleosi dalle dita del mago. Quasi con amore, delineava singole lettere che formavano parole, poi frasi, che nei loro ermetici doppi sensi sussurravano segreti di arcane conoscenze. Leoni infuocati e fanciulle dorate popolavano le illustrazioni criptiche, una sfida che solo una mente iniziata poteva sperare di decodificarle.
Per Nereus non erano altro che muri cerebrali, ostacoli destinati a essere superati da una mente vigile. A modo loro, erano più difficili da conquistare di qualsiasi fortezza di pietra. L’antico materiale, toccato dalle sue dita, cominciava a cambiare, con alcune fibre che diventavano fragili e offuscavano la scrittura, mentre altre parti cedevano il loro pigmento al suo tocco. Qualunque cosa fosse accaduta, la saggezza di questo antico libro sarebbe stata salvaguardata dalle sue azioni. Distorto, nascosto e reso illeggibile, eppure, in linea di principio, ancora presente. Anche l’orco più astuto non riuscirebbe a violare questo tipo di fortezza e a rivendicarne i segreti.
Certo, avrebbe potuto bruciare il libro. Cosa sarebbe stato più facile? Negare la conoscenza distruggendola completamente. Semplice ed efficace: l’approccio ristretto. Solo chi non rispettasse lo sforzo necessario per estrarre anche la più piccola frazione dal grande fiume della conoscenza ricorrerebbe a tali mezzi. Questo libro era un veicolo, un contenitore di saggezza… e dopo tutto, cos’era un mago?
Quanto desiderava essere così ben protetto lui stesso. Ma le mura di Vengard non potevano fornire quel tipo di sicurezza. I suoi compagni maghi erano impegnati a preparare le difese della città, mentre l’Arcimago Karrypto raccoglieva tutto il necessario per erigere una barriera magica. Questa barriera doveva rendere la città un’isola intoccabile nel mare infestato dagli orchi, forse anche una zattera di salvezza. Nereus contribuì solo con il necessario; aveva poca fiducia nella promessa del muro. Dopotutto, non era la prima volta che gli veniva offerta una barriera magica come protezione contro l’annientamento.
Nereus aveva dedicato la sua vita da mago ad assorbire più conoscenza, non importa quanto in profondità avesse dovuto immergersi per trovarla. Alcuni dei suoi confratelli la pensavano come lui, mentre altri si attenevano più strettamente alle regole dell’Ordine. Nereus era sempre stato visto come un outsider tra i seguaci di Innos. Solo il suo venerabile mentore, Catmaol, lo collegava ai suoi compagni maghi. Il vecchio condivideva il gusto di Nereus per la conoscenza proibita e insieme esplorarono i lati più oscuri della magia. Sia Catmaol che Nereus furono sospettati di eresia e, a un certo punto, il Consiglio pensò di inviarli a rinforzare i loro fratelli intrappolati all’interno della Barriera. I tempi erano cambiati a tal punto che anche le navi difettose non dovevano essere disarmate ma riutilizzate.
Ma il destino è beffardo. Catmaol morì prima che il viaggio potesse iniziare e fu sepolto nella cripta di Vengard. Dopo la cerimonia le circostanze cambiarono e il viaggio non fu più necessario. Invece, Nereus si ritrovò sotto l’occhio vigile dell’Arcimago Karrypto, incaricato di prevedere le capacità magiche del nemico e di ideare contromisure preventive. Era un compito solitario, lontano dai suoi fratelli che si occupavano di questioni più pratiche. A Nereus non importava; raramente doveva rispondere a Karrypto, che era preoccupato per il re.
A poco a poco, Nereus si immerse nel Vengard, avvicinandosi ad esso come farebbe con qualsiasi testo. Torri e bastioni divennero nella sua mente frasi, mura e porte espressioni di intenti. Le strade della città si sono trasformate in frasi in un linguaggio di trattenere, dare e rivendicare. Si trattava di un duello ipotetico, presupponendo che anche il nemico si preparasse a combatterlo. Laddove asce e spade si scontravano, gli sciamani lanciavano i loro incantesimi e i maghi dovevano contrastarli. In altri luoghi, forze indicibili si erano già scatenate senza incontrare un’adeguata resistenza.
Nereus sprofondò più profondamente nella città, questo tomo di terra, pietra e acciaio. Notte dopo notte, con l’aiuto della conoscenza proibita, abbandona il suo guscio fisico per esplorare ogni angolo nascosto. In uno di questi angoli, alla fine trovò un punto debole, scoperto durante una conversazione eterea con i resti silenziosi di Catmaol. I luoghi più familiari sono spesso quelli che ti sorprendono. La vista dell’ordinario oscura ciò che non è già previsto. Lì, tra i morti consacrati, un tunnel conduceva da sotto il santuario della città direttamente alla sede del potere. Aveva trovato il punto debole che doveva essere sigillato e avrebbe gestito la cosa a modo suo.
Per ore, Nereus tatuò con cura dei pigmenti sulla sua stessa pelle, mentre le sue braccia diventavano la pergamena per gli incantesimi. Si sentiva diventare sempre più simile al tomo. Non prestò attenzione al trambusto intorno a lui. I tamburi rimbombavano sulle mura della città come una tempesta, ma lui non li sentiva. I suoi fratelli si precipitarono sulla torre; si teneva lontano da loro. Nessuno di loro se ne accorse mentre scivolava in cantina, lo sguardo determinato negli occhi e un fagotto sulle spalle.
In quei corridoi si trasformava, proprio come aveva fatto la scrittura sotto le sue mani. Lì, nelle profondità, il mago Nereus avrebbe compiuto il suo dovere: proteggere la città, distorta e irriconoscibile, fuori dalla vita ma ancora presente.
Autore: HerrFenrisWolf
Traduzione italiana a cura di Luis “CardinaleRosso” Pendin.